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martedì 28 ottobre 2014

il tradimento a portata di mouse



Qualche settimana fa una mia assidua lettrice mi ha scritto qualche riga interrogandomi su un comportamento molto diffuso, tanto che comincia a entrare nei racconti di molte persone che si siedono sul mio divano:

Cosa ne pensi del fatto che uomini con relazioni anche importanti si intrattengano in storie di sesso virtuali...e' pericoloso per la coppia? E la moglie che lo scopre come si dovrebbe sentire e cosa dovrebbe fare?

Dall'esigenza di dare risposta a queste domande nasce il post di oggi, con una premessa però: a tradire online sono sia gli uomini che le donne.
Dunque cercherò di dare spazio a riflessioni che esulino solo dal discorso di genere e approfondiscano uno spaccato di realtà che vede protagonisti non solo i mariti ma anche le mogli.
Lo farò in due parti, una oggi con considerazioni più generali e l'altra la settimana prossima più dedicata alle conseguenze sulla coppia.

Il tradimento è un agito che è nato con il concetto di coppia; ha da sempre rappresentato un'alternativa a una situazione vissuta da qualcuno come statica o insoddisfacente, mentre per altri è un comportamento come tanti, cui non rinuncerebbero, nonostante non mettano in discussione il loro rapporto di coppia.
Il tradire ha subito adattamenti e trasformazioni in base alla società, una volta agito solo dagli uomini e incassato dalle donne, successivamente atteggiamento condiviso da ambo i sessi e da un po' di anni vissuto nel mondo della possibilità per eccellenza: internet.
Partirò quindi da alcune caratteristiche del mondo virtuale della rete per spiegare quali meccanismi può favorire e alimentare nella psiche di chi vuol tradire.

1) Come ormai ognuno di noi può sperimentare ogni giorno, ogni computer apre milioni di connessioni e potenzialità di conoscenza, relazione, contatti.
Il tutto in un tempo che non ha più nulla a che fare con quello dell'attesa, cui eravamo abituati qualche decennio fa.
Adesso tutto è veloce e disponibile.
E soprattutto accessibile.

Voglio portarvi un esempio.
Prima di internet se una persona voleva iniziare una relazione extra-coniugale, doveva conoscere qualcuno/a che gli piacesse, cominciare ad instaurare un dialogo, approfondire la conoscenza e cercare di capire se anche l'altra persona fosse interessata a quel tipo di relazione e così via... (luoghi per eccellenza erano – e sono ancora – il posto di lavoro o la palestra, proprio perché lì si trovano molte persone più accessibili alla conoscenza rispetto a estranei che si incontrano per strada).
Oggi online basta andare in una qualunque chat dove, dietro garanzia – almeno all'inizio – dell'anonimato, la persona in questione sa già che troverà qualcuno che cerca qualcosa di simile a lui/lei, secondo un linguaggio muto celato dalle etichette “nuovi amici”, “single” “over 50”, “lui/lui o lei/lei” ecc..
Ci sono molti passaggi già saltati.
E inoltre, la possibilità di scelta è sempre più vasta: non solo il piccolo ufficio o palestra di provincia ma tutta l'Italia e anche di più.
Le persone nelle chat passano subito su un piano di conoscenza diretta, a volte parlano con un'intimità che spesso non concedono neppure al loro partner...
Le frasi più frequenti al riguardo sono: “con lui/lei posso essere davvero me stess0/a... dico cose che non ho mai detto a nessuno... mi posso aprire completamente... mi capisce come mai nessuno ha fatto...”
Sperimentare questa libertà, fa prendere lucciole per lanterne.
Non è detto che chi si trova di là dal video sia davvero comprensivo e aperto. A volte più semplicemente risponde alla proiezione di un bisogno, diventa un po' contenitore e un po' specchio di chi scrive.
Che si illude di essere in un dialogo e invece sta svolgendo un monologo.


2) Nel mondo di internet tutto è possibile.
Ormai usiamo internet come alter ego della nostra funzione immaginativa, purtroppo non sempre nella sua forma creativa ma in quella più sterile, la fantasia fine a se stessa.
Nelle chat ciascuno si racconta all'altro secondo un avatar che corrisponde a un modello idealizzato di sé, oppure come dicevo prima, magari svelando parti della propria personalità che non vengono mostrate al mondo reale, ma in questo caso significa che l'avatar-maschera viene agito nella vita di tutti i giorni a scapito della vera essenza.
La chat è seducente perché permette di vivere aspetti diversi del proprio modo di essere, dando spazio a desideri che non trovano spazio altrimenti.
Scrivendo e descrivendosi, le persone entrano in una dimensione affabulatoria dove realtà e fantasia si compenetrano e dove le illusioni narcisistiche di onnipotenza trovano largo spazio.
Questo processo è molto affascinante e crea dipendenza, soprattutto in quelle persone che hanno un bisogno continuo di nutrire il proprio ego con rinforzi di autostima esterni, che nel tempo vengono preferiti alla vita reale che diventa scialba e priva di colore in confronto. Pensiamo anche agli effetti sui ragazzi di questo aspetto: i “mi piace”, il numero di followers, i commenti a catena, inorgogliscono ma finiscono poi per diventare l'unico metro di paragone del valore di sé che quando si scontra con la realtà frustrante del quotidiano crea confusione e smarrimento.
È questo il motivo per cui le persone che si iscrivono alle chat e conoscono qualcuno e “si innamorano” sentono una compulsione irrefrenabile all'essere sempre connessi e in contatto, tutto il resto perde di valore, come nella dipendenza da qualsiasi sostanza stupefacente. È la continua ricerca del momento di estasi per fuggire dal quotidiano.

3) On line anche il corpo è narrato, dunque il tradimento virtuale può riparare dai sensi di colpa e dai pericoli reali legati alla salute sessuale.
Dato che psichicamente si tratta di un mondo di fantasia, può esservi l'illusione che in realtà non si stia facendo nulla di male (“infondo scrivo solo ad un amico/a... mica ci siamo visti e incontrati... non è successo nulla di fisico...” le scuse più addotte).
In una piccola “folie à deux” anche il rapporto erotizzato viene vissuto sul piano del racconto, o anche se agito in web cam, è un'immagine sullo schermo, come fosse un film hard core, quindi più simile alla masturbazione che a un reale incontro di due individui che fanno sesso.
Questo può indurre le persone a essere più indulgenti con se stesse e dare spazio così a comportamenti che nella vita di tutti i giorni non agirebbero, anche se resta sempre pressante la curiosità di spingere il limite oltre il conosciuto, trasformando il rapporto virtuale in un incontro reale.
Ma di questo parleremo lunedi prossimo.

buona settimana
virginia


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