mercoledì 7 marzo 2012

La creatività è donna

Frida Khalo

Questo è un titolo un po' provocatorio, lo so, ma non ho resistito, visto che domani è la festa della donna e volevo rendere omaggio allo spirito creatore che ci abita e ci porta a far meraviglie nella vita di ogni giorno.
Si pensa sempre che essere creative voglia dire coltivare una qualsiasi passione artistica, avere un piccolo o grande talento per la pittura, la scrittura, la musica o le arti in genere... questa è sicuramente una parte del fenomeno creativo, ma non la sola.
A mio avviso, la creatività è una qualità evolutiva.
Da una parte perché, nel suo farsi opera, ci eleva materialmente da occupazioni concrete verso una spiritualità del sentire, che viene mediata dall'oggetto a cui si dà vita o di cui si gode la presenza.
Dall'altra parte è evolutiva perché, trovando un canale di espressione, l'energia che si sprigiona ci trasforma.
Siamo sempre restie ad ammettere di possedere la magia creativa, legate come siamo alla opinione di dover avere un talento innato per potersi meritare tale onore riconosciuto.
In realtà per le donne, un pizzico di attitudine alla creatività è insito nei geni. Mi spiego meglio: diversamente dagli uomini, che come mezzo prevalente di interpretazione del mondo sono soliti usare il cervello sinistro – adibito alle facoltà logiche, razionali, le abilità di calcolo e linguistiche – le donne invece usano come mezzo privilegiato di accesso al mondo il cervello destro – adibito alle facoltà sintetiche, le intuizioni, il pensiero divergente, l'introspezione e l'immaginazione.
Questa diversità può essere accentuata dal fatto che il cervello femminile ha molte più aree specializzate (in rapporto di 14:4 con quello degli uomini) nel riconoscimento del linguaggio non verbale dell'altro, per cui questo ci facilita nella comprensione e nell'empatia. Penserete: cosa c'entra questo con la creatività?
È un primo punto importante, perché essere empatico significa saper vedere le cose da un punto di vista diverso dal proprio, dunque uno dei pilastri del processo creativo, che consta in primo luogo nel riuscire a dare una interpretazione alternativa di qualcosa o di una situazione.
Pensiamo a un problema che sembra non avere soluzioni: il pensiero divergente e la capacità di vedere le cose da diversi punti di vista possono permettere di superare l'impasse perché si trova una soluzione che esula dai postulati di partenza perché li trascende, senza però perdere di vista l'obiettivo iniziale.
Inoltre, come afferma una donna che di questo argomento ne ha fatto la sua ragione di vita, Annamaria Testa,  la creatività è un processo molto intenso e deciso, che vuol spezzare le regole ma non semplicemente trasgredendole, ovvero creando un ordine superiore, migliore di quello che c'era prima. Si tratta di trovare il coraggio di rompere un equilibrio per trovarne uno nuovo, diverso.
E sulla capacità straordinaria delle donne in questo senso vi posso testimoniare ogni giorno, ricordandomi di frammenti di parole, di desideri e racconti delle molte donne che accompagno nel loro cammino, donne in fermento, che vogliono conoscere, crescere... e diventano un potente elemento trascinatore, di cambiamento per sé e per chi sta loro vicino.
Come affermava Rollo May, essere creativi infondo significa costruirsi una vita autentica, che segua la propria unicità, quindi costruire fuori da sé qualcosa che appaghi e soddisfi, perché eleva da certi automatismi e ci avvicina a quello che vogliamo diventare.
Non è tanto importante il risultato fine a se stesso, ma fondamentale è il processo.
Questo è quello che dico quando, durante i laboratori, si scrive o si disegna accedendo a quelle capacità inconsce che bypassano la nostra mente razionale, troppe volte protagonista nel quotidiano. Non importa essere romanziere, né avere velleità di pittrici, ma occorre essere focalizzate su ciò che accade, testimoni attente dell'emergere di contenuti che altrimenti non vedrebbero la luce.
Nel passato, le donne che potevano essere creative erano quelle considerate un po' folli, alle quali molto era concesso perché comunque “punite” da una società che le metteva in qualche modo ai margini. Le altre, le madri, le mogli, le lavoratrici, restavano imbrigliate in un ordinario insieme di regole e doveri, obbedienti alle leggi apollinee che non prevedevano sgarri.
È invece Dioniso il dio della creatività: nella libertà di lasciarsi andare sta la creazione.
E lasciarsi andare significa anche smettere di dire “non sono capace” “non ci riesco” “non l'ho mai fatto” “non mi piace quello che è venuto fuori”... di qualsiasi cosa si tratti.
Le donne creano ogni giorno, spesso inconsapevolmente: quando si riesce a far miracoli col frigo mezzo vuoto, quando si inventa un gioco per il proprio bambino o si capisce intuitivamente il motivo per cui piange, quando si trovano le parole giuste per rincuorare un'amica in difficoltà, o ogni volta che risolviamo un problemaccio sul lavoro oppure quando un lavoro ce lo inventiamo o reinventiamo per necessità...
E' dal conflitto fra gli opposti che nascono le opere più belle, perché – come diceva Virginia Woolf – nella mente dell'artista, si deve consumare il “matrimonio dei contrari”.
Cosa succede quando creiamo qualcosa? Avviene una pausa di tensione, una magica attesa che plasma la materia, uno sforzo consapevole o un atto di getto, e si esce dallo stallo: è un attimo che va colto nell'immediato dandogli una forma.
Questo vale per tutti i processi creativi, perché spesso, tutto è preceduto da un conflitto, uno scontro interiore fra energie diverse che premono.
Come in ogni incontro umano, si tratta di far incontrare e conciliare aspetti diversi, obiettivi e necessità differenti...è un lavoro di confronto, espressione, revisione, abbellimento, limatura continuo...ma all'improvviso poi, quando meno te l'aspetti, avviene il miracolo: vi ricorda qualcosa? 
Questo per concludere che, si, la creatività è donna, ma, dopo aver lasciato emergere le nostre bellezze, è anche nell'incontro con il nostro uomo che può avvenire la nostra opera d'arte più intensa e appagante. Il cervello destro non può funzionare senza il sinistro e viceversa.

 virginia

PS. Siamo Donne tutti i giorni, non solo domani. Ricordiamo sempre di onorarci. :-)

PS2. A proposito di creatività al femminile...vi suggerisco questo sito delizioso ricco di spunti semplici da fare o comunque una meraviglia per gli occhi che guardano.. è in inglese e lo trovate qui

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