Golem
è un Galgo rescue.
Sono
venuta a conoscenza di questa realtà in una domenica di passeggiata
mattutina a Padova, quando la mia attenzione è stata catturata fra
moltissimi gazebo per la festa delle associazioni, da un “tappeto”
di levrieri, che placidamente dormivano sulle loro copertine sul
selciato di Piazza dei Signori.
Mi
sono avvicinata per chiedere di cosa si trattasse e in quel momento
sono entrata in contatto con la “Causa” (per info leggi qui).
Perché
adottare un levriero non significa solo salvare un cane, bensì
diventa un gesto di denuncia e lotta al maltrattamento di questi
animali dall'animo così sensibile e nobile.
Ecco,
in quel momento qualcosa dentro di me ha fatto “clic”.
Dopo
aver ricevuto dai volontari di “Insieme per Fbm” tutte le informazioni sulla storia dei Galgos e Greyhounds, aver
approfondito il loro temperamento, aver ascoltato storie e aneddoti
dagli adottanti, sono tornata a casa e ho cominciato a guardare le
foto dei cani presso la Fundacion
Benjamin Mehnert
a Siviglia, e quasi subito i miei occhi sono stati ipnotizzati da
lui, Golem.
Una
delle mie preoccupazioni era quella di poterlo tenere in studio con
me: uno dei miei studi è lontano da casa, quindi parto al mattino
presto e torno la sera tardi, sarebbe stato possibile? E i miei
pazienti lo avrebbero accettato?
In
questo mi è stato di molto conforto scoprire che anche il buon Freud
era solito tenere con sé in studio la sua cagnolina Jofi una chow
chow da lui molto amata, dal 1930 al 1937.
In
ebraico Jofi
significa, “bene” “va bene” e questo nome sembrava portatore
di effetti benefici anche sui pazienti: Freud stesso affermava che
avere con sé Jofi induceva calma e tranquillità alle persone che
stavano sul suo lettino oltre a produrre risposte con maggiore
franchezza e sincerità.
Il
fatto che Golem
fosse un nome legato alla tradizione ebraica l'ho visto come un segno
che sì, sarebbe stata una buona idea tenerlo nella stanza di
terapia, proprio come Jofi.
Per
questo è nato l'hashtag #golempsicocane, riferimento che ho usato
successivamente ogni volta che pubblicavo un'immagine o vignetta che
lo ritraeva, oppure anche una riflessione a partire da una esperienza
fatta insieme.
Tutto
questo accadeva a settembre 2015.
Dopo
telefonate e visite di preaffido, Golem è arrivato in Italia il 28
novembre, dopo quasi cinque anni della sua vita trascorsi in
prevalenza a rincorrere lepri per soddisfare un capriccio umano e
l'ultimo in Fundacion, insieme a molti altri cani, salvato e curato,
ma sempre in un ambiente condizionato.
E
qui inizia la nostra avventura.
Non
è stato semplice e nemmeno tutto meraviglioso.
Per
lui significava entrare in una dimensione di vita sconosciuta, per
noi imparare a conoscerlo e insegnargli da zero moltissime cose,
apparentemente normali per un qualsiasi cane di casa, ma non per lui.
Per
me è stata – e continua ad essere – l'occasione più grande di
guardarmi dentro, di svelare e lavorare sui miei lati oscuri, di
continuare ogni giorno a crescere e maturare per essere una persona –
e una terapeuta – migliore.
Se
avrete occasione di entrare nella mia stanza di terapia troverete
anche lui con me ad attendervi, sarà una presenza discreta e forse,
fra un pisolino e l'altro, vi concederà anche di fare la sua
conoscenza diretta ;-)
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