giovedì 29 gennaio 2015

Parole per l'anima #4



Nel suo libro "Ogni vita merita un romanzo", Erving Polster fa questa affermazione che può sembrare provocatoria, mentre in realtà sta a significare che anche quando ci sembra che la nostra vita si svolga piatta e anonima, si celano fra le sue pagine momenti intensi, episodi curiosi, giornate importanti e svolte significative. 

Il problema - dice sempre lui - è che spesso diventiamo maestri del travestimento per occultare tutte queste ricchezze che noi stessi portiamo nella nostra esistenza. 
A volte ci mettiamo maschere grottesche che impediscono agli altri di vederci davvero. 
Altre volte vogliamo che ci vedano solo per la nostra interiorità, rifiutando anche una forma con la quale ci manifestiamo nel mondo. 
In alcuni casi arriviamo pure a travisare noi stessi, plasmandoci su ciò che gli altri vogliono vedere. 
Oppure ci nascondiamo del tutto. 






E se invece cominciassimo a mostrare con fierezza quei piccoli o grandi aspetti della nostra vita che ci rendono interessanti? 
Non bisogna pensare a gesta epiche o comportamenti grandiosi. 
E neppure a doti sovrumane. 
Cos'è che vi rende uniche, speciali, autentiche, ciascuna nel proprio modo? 
Forse è quella spontanea capacità di giocare coi vostri bambini?
O forse quel modo elegante con cui portate il cappello?
Qualcuno dice che avete una grazia innata in cucina?
Per qualcun'altra potrebbe essere la tenacia nel portare avanti i propri valori?
Qualunque aspetto sia, perché ostinarsi a camuffarlo, sminuirlo e definirlo "non importante"? 






Il pianeta non ha bisogno 
di più persone di successo.
Ha disperatamente bisogno 
di persone di pace, portatori di benessere, 
rinnovatori, narratori e di tutti coloro che amano. 

buon week end 
virginia
(fonte immagini: Pinterest)






lunedì 26 gennaio 2015

La scrittura terapeutica



Scriverò fino al benessere
(N. Mair)

La scrittura può diventare un mezzo per raggiungere il benessere, una sana abitudine che una volta appresa non lascerete più.
Non si tratta di avere velleità di scrittore, poeta o romanziere, quanto piuttosto di lasciare che parti di noi abbiano un luogo in cui esprimersi e dire quello che provano e che sentono, di fronte a una situazione nuova, o vecchia e logora, o nel rapporto con una persona che fa fatica a decollare.., o ad atterrare, dopo avventure trascorse insieme.
Lasciate che sia la penna a condurre il gioco, soprattutto se scrivendo vi accorgete che i contenuti vi spaventano o escono fuori con un impeto inaspettato... è nell'energia del pathos che può avvenire la trasformazione!
Gli alchimisti dicevano “solve et coagula” e noi come alchimiste moderne non dobbiamo fare altro che separare gli elementi del nostro animo e trasferirli sulla carta, osservarli, leggerli, soffrirli o gioirli e poi riorganizzarli per una nuova armonia interiore.
Ecco in alcuni punti i poteri “salvifici” della scrittura:
  • quando trascrivi sul foglio i tuoi dialoghi interiori, riesci a porli in un luogo che è diverso dal tuo animo, puoi disidentificarti da essi ed essere più obiettiva
  • all'inizio potrà sembrare che il quaderno sia un po' il ricettacolo dei lamenti e dei conflitti, ma potremmo usare come formula scacciapensieri, il detto “Lamentati e dimentica”, accettando che il sistema emotivo recuperi dopo un po' di tempo un equilibrio e che al posto delle farraginose idee rimuginatorie prendano campo nuove e stupende energie creative.
  • La scrittura per sé, può diventare un vero e proprio rituale di auto-accudimento, un tempo lento e riposante, per far fronte ai ritmi sempre più incalzanti dello stress.
  • Il nostro inconscio partecipa a ciò che scriviamo e, a volte, scrivendo della stessa cosa in giorni diversi, o a distanza di tempo, possiamo avere intuizioni e soluzioni inaspettate dal nostro prezioso “amico”.
  • Inoltre, scrivere e focalizzare, serve anche per non indulgere nella cattiva abitudine del “ci penserò domani” (mettendo nero su bianco le idee, l'impulso ad agire e prendere provvedimenti al riguardo diventa impellente)
  • quando scriviamo possiamo entrare in contatto con una parte di noi più saggia e sapiente, che ci può dare utili suggerimenti.
  • Quando siamo in conflitto e separate nell'ambivalenza della decisione, può essere un'idea creare un dialogo ipotetico fra le due parti di sé che partecipano dell'azione, per far emergere i bisogni dell'una e dell'altra e arrivare a una decisione più ponderata.
  • Quando ci sembra di non sapere su che cosa scrivere, lasciamoci catturare dalle immagini che ci piacciono (o da quelle che ci ripugnano) e scriviamo a partire da quelle... i risultati sono sorprendenti e coinvolgenti!

Quattro idee per cominciare:
  1. La letteraccia dove si scrivono tutte le emozioni che ci attraversano in una situazione piena di conflitto con una persona, ma anche dove si possono esprimere tutti i non detti o non dicibili, in un'atmosfera protetta e in uno spazio definito. [Ovviamente poi non la si invia ]
  2. Pagina di diario nel giorno del 100° compleanno: serve a relativizzare, immaginandosi di essere nel giorno del proprio centesimo compleanno e ripescare nella memoria un evento che nel qui e ora ci crea conflitto, ma che in quel giorno sarà passato e sembrerà ridotto nella sua potenza (inoltre stimola la parte saggia!).
  3. Diario della gratitudine – scrivere ogni sera 5 cose di cui siamo grate alla giornata e perché
  4. Diario dei piccoli piaceri – trascrivere tutto ciò che ci rasserena, ci dona piccoli momenti di felicità inaspettata.

buona settimana
virginia

   

sabato 24 gennaio 2015

parole per l'anima #3


Scrivi ciò che ti disturba,
ciò che ti fa paura,
quello di cui non hai potuto parlare.
Sii disposta ad aprirti.


Se mi sono avvicinata con maggiore consapevolezza alla scrittura, lo devo proprio a lei -  Natalie Goldberg (qui il suo sito) - e al suo meraviglioso libriccino "Scrivere Zen" (Ed. Ubaldini).   
Oggi condivido con voi alcune sue frasi e dei meravigliosi quadri di donne che scrivono. 
Se vi interessa approfondire l'argomento, non perdetevi il post di lunedì.







Scrivo per darmi forza.
Scrivo per essere i personaggi che non sono.
Scrivo per esplorare tutte le cose di cui ho paura.









Scrivi chi eri,
chi sei 
e ciò che vuoi ricordare. 

buon week end
virginia

(fonte immagini: Pinterest)

mercoledì 21 gennaio 2015

Raccontare e raccontarsi



Si lo so, oggi è mercoledì e non lunedì.
Ma lunedì è stata una giornata speciale, molto densa e ricca di emozioni.
Abbiamo ufficialmente presentato lo Spazio Donna Nuova (trovi qui e qui più info) e dunque fra il lavoro e i preparativi non ho avuto tempo per scrivere.

Mi manca lo scrivere quando non ne ho il tempo.
Credo che la scrittura rappresenti uno degli atti creativi più ricchi di significati da svelare, perché mentre si scrive si possono narrare mondi esterni o profondità interiori, piccolissimi scenari o immense rappresentazioni, dando spazio al molteplice di cui siamo fatti secondo un filo conduttore che si srotola riga dopo riga.

Per questo uso molto la scrittura anche in terapia, nelle sue forme più varie, accessibili a volte in maniera diretta, grazie alla penna veloce che scorre su un foglio oppure mediata da un disegno, un'immagine, un collage oppure uno scarabocchio.
La scrittura della stanza di terapia è spesso autobiografica, perché risponde al bisogno di raccontare e raccontarsi cercando significati nelle pagine dei ricordi, che da vissute si trasformano in ascoltate e osservate.
Si tratta di cercare e trovare coerenza laddove c'era caos.
Nuove direzioni al posto dei circoli viziosi.
Raccontare, ma soprattutto raccontarsi, significa ridare vita a qualcosa che è già avvenuto in un altro tempo e spazio davanti a un testimone, uscendo dalla solitudine.
E le donne in questo sono avvantaggiate:

Le donne davvero molto spesso e in ogni dove si mettono a raccontare l’una all’altra la loro storia come se per ognuna ne andasse della propria esistenza e della propria identità personale. Il fatto è che ne va davvero.
(A. Cavarero,
Tu che mi guardi, tu che mi racconti.
Filosofia della narrazione, 2001)

Lo scrivere di proprio pugno la storia personale – fosse anche un solo episodio – rimette in circolo un energia stagnante e impantanata, perché rappresenta concretamente il coraggio di affrontare di nuovo quell'esperienza e magari essere disposti a osservarla con altri occhi:

lo spazio autobiografico è una stagione: è il tempo della tregua, che ci aiuta perché non ci colpevolizza rispetto alla nostra molteplicità […] è il tempo della sutura dei pezzi sparsi; è il tempo in cui uno dei nostri io si fa tessitore.”
(D. Demetrio, Raccontarsi 1995)

Sì, esatto: “La sutura dei pezzi sparsi” .
Perché non è un semplice ricongiungimento. Non una mera cronaca di fatti.
Si tratta di riparare con filo paziente le lacerazioni e rendere onore alle ferite così rimarginate, curate dallo sguardo del terapeuta che, come un bambino, assiste affascinato al miracolo della vita umana.
Questo avviene perché, come giustamente rileva Polster – citando Flaubert - “ogni vita merita un romanzo”.

virginia

p.s. Lunedì parleremo ancora di scrittura con alcuni suggerimenti per cominciare ad aver cura di sé grazie alle parole.

giovedì 15 gennaio 2015

parole per l'anima #2


La frase di questa settimana racchiude il significato della serata di lunedì che vi ho anticipato qui
Nel libro di Concita De Gregorio da cui è tratta ("Una madre lo sa") si parla di maternità, ma credo che possa essere applicata in senso più ampio alla capacità femminile di accogliere, farsi terreno fertile, riflettere l'animo altrui, tuffarsi nelle cose o sostare, proteggere, mostrare scomode verità o celare mondi interiori e in tutto questo, a volte, semplicemente Essere. 










Buon week end 
virginia 

(fonte immagini: Pinterest) 

lunedì 12 gennaio 2015

Le stagioni delle donne




Voglio iniziare l'anno con un post del lunedì che è un articolo, ma allo stesso tempo un invito.
La settimana prossima, lunedi 19 gennaio - alle 20,30 a Valdagno (VI) – ci sarà la serata di presentazione di un importante progetto cui abbiamo dato il nome di “Donna Nuova: lo spazio per le donne”.
Si tratta di uno Sportello Antiviolenza di informazione e sostegno gratuito (psicologico e legale) per tutte coloro che si trovano a vivere un disagio legato a tutte le forme di violenza nelle relazioni – fisica, psicologica, economica.

Durante la serata terrò una piccola conferenza sulle "Fasi di vita della donna, tra sfide, risorse e opportunità".
Nello scrivere il libretto su questo argomento – che sarà venduto durante la serata e il cui ricavato andrà interamente a finanziare lo Sportello – mi è venuto in mente di accostare le fasi di sviluppo psico-biologico femminili (pubertà, maternità e menopausa) al susseguirsi delle stagioni.
Noi donne siamo già per natura legate ai ritmi circadiani della natura – pensiamo alla cadenza del mestruo e anche all'influenza della luna sui nostri stati d'animo – ma è possibile muovere alcune riflessioni associando alcune tappe della nostra vita alle stagioni.
Senza anticipare il contenuto della serata e del libro, voglio parlarvi oggi di un argomento che non tratteremo lunedì, ovvero della paradossale necessità di avere dei periodi di brutta stagione, per potersi risvegliare a nuove primavere.

Quando qualcuno si rivolge a un professionista come me, è in un momento di profonda crisi interiore, di dolore e sopraffazione, tristezza o preoccupazione.
Quando si soffre siamo in un lutto che coinvolge molte aree della propria vita, a volte tutta la propria esistenza, avvolgendola in una nuvola nera che non lascia speranza.
In questo momento il ruolo dello psicologo non è di aiutare la persona a cambiare prospettiva o “pensare positivo”: c'è un momento per rendere onore alla sofferenza, uno per cominciare a poter osservare quello che è successo e un momento per ripartire, consapevoli e di nuovo capaci di rischiare.

Ma all'inizio si può e si deve accogliere il dolore, entrare dentro l'esperienza e non cercare di scappare o anestetizzarsi con diversivi – nemmeno quelli pseudo-psicologici – che allontanano più che avvicinarci a noi stessi.
Solo attraversando i vissuti dolorosi se ne può uscire.
I miti e i capolavori letterari ce ne danno una testimonianza senza tempo: Dante che attraversa l'inferno per raggiungere il paradiso, Psiche che scende nell'Ade per ricongiungersi al suo Amore, Persefone che passa mesi negli inferi per poi tornare in superficie dalla madre Demetra...
Questa discesa è anche un processo di conoscenza di sé, che permette di sviluppare la lucidità necessaria per il passo successivo, ovvero ri-acquisire la possibilità di scegliere.

Anche quando abbiamo la sensazione che sia ormai tutto perduto, può sempre verificarsi qualcosa che rovescia completamente la situazione. Comprendiamo quindi quanto sia importante non lasciarsi sopraffare dalle circostanze e lottare per noi stessi.
In particolare, la capacità decisionale sembra essere uno degli elementi di cui gli altri cercano di privarci. Le persone che, soprattutto se di sesso femminile, pensano e sanno prendere le proprie decisioni, fanno sempre paura perché, potenzialmente sono capaci di grandi rivoluzioni e cambiamenti.
Ma per essere artefici di importanti trasformazioni, dobbiamo prima riuscire a risvegliarci.
(A. Carotenuto – L'anima delle donne, 2001)

Il risveglio a nuove primavere, non può fare a meno di passare attraverso l'inverno e con il progetto Donna Nuova speriamo di veder rinascere sempre più donne.

Buona settimana
virginia 

giovedì 8 gennaio 2015

Parole per l'anima #1


Sto cambiando.
Non so ancora come,
ma sono emozionata
di scoprirlo.

Primo post del nuovo anno! 
Visto il grande successo, ricominciamo di giovedì e dalla rubrica che è nata proprio un anno fa (la trovi qui). 
L' anno che comincia è un cambiamento non solo perché si modifica la data sul calendario e aumenta il numero di compleanni. 
Ogni fine porta con sé bilanci e sintesi, mentre ogni inizio è accompagnato da desideri e obiettivi. 

Cosa del vecchio anno volete abbandonare e quali aspetti volete lasciar andare?
Se è stato pesante, difficile e faticoso, mi congratulo con voi per essere arrivate fino a qui. 

Quali scopi vi siete prefissate per il nuovo anno? 
Quali aspetti di voi volete risvegliare e portare alla luce?
E' il momento giusto per definirli e cominciare a lavorare sulla trasformazione che porteranno nella vostra vita. 







E adesso farò 
ciò che è meglio per me. 



fai un respiro profondo 
rialzati
togliti la polvere di dosso 
e ricomincia 



non mi arrendo,
sto solo ricominciando



Vi auguro un anno pieno di scoperte!
virginia 

(fonte immagini: Pinterest)