domenica 25 novembre 2012

solo la donna può aiutare la donna


 
In questo giornata, che mentre scrivo volge al termine, si celebrava la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

In questa giornata, io riemergo da quattro giorni di formazione in un corso A.I.M.I. (trovi qui tutte le informazioni), a stretto contatto con venti donne in cammino e ricerca, con mamme, neonati e qualche papà, un' atmosfera sospesa, fatta di sguardi, tocchi lievi e tanto amore.

Già da qualche tempo – in vista di questa data da celebrare – avevo preparato alcuni passi di un libro che sto leggendo, poche pagine alla volta, quello che mi consentono gli occhi alla sera, prima che le palpebre scendano grevi sotto il peso di un lungo giorno.
 

"- ma Beatrice, che importanza ha? Non ti capisco, è bella, è una vita e... poi è come noi, Beatrice! Ti prego non fare così!
- Sììì! Fai presto a parlare tu che hai avuto un maschio subito.
- Ma è lo stesso Beatrice! Io allora...
- Bugiarda! Me lo dici per consolarmi. Bugiarda!

Non la voglio odiare ma quel bugiarda che da giorni e giorni mi perseguita, mi costringe a riandare al passato, a riesumare dolorosamente tutte le frasi di madre Leonora, di Gaia, di mia madre, frasi che avevo preferito seppellire coi loro corpi morti.

Ma non seppellisci nessuno finché non hai capito fino in fondo quello che dicevano. E cosa dicevano? La donna è nemica della donna come e quanto l'uomo. (pag.246-247)

[…]

Storia di maschi, principessa, la fanno e la disfano a loro piacimento. Certo, Stella.

La fisso, ma non ha più incanto per me quella dolcezza e rassegnazione che prima scambiavo per saggezza... Prima... quando Bambolina non era fra noi. Ma ora che Bambolina comincia a correre dietro a Prando, perché la fermano e li dividono? Devo lasciare i miei libri e scendere. Nel prato piange disperata, mentre Prando sparisce felice, giù verso il bosco.
    - ma che c'è Stella, Elena, perché li dividete?
    - Ma correva come un maschiaccio, principessa! Si sporca il vestitino.
Ecco come comincia la divisione. Secondo loro Bambolina, a soli cinque anni, dovrebbe già muoversi diversamente, stare composta, gli occhi bassi, per coltivare in sé la signorina di domani.

Come in convento, leggi, prigioni, storia edificata dagli uomini. Ma è la donna che ha accettato di tenere le chiavi, guardiana inflessibile del verbo dell'uomo.

In convento Modesta odiò le sue carceriere con odio di schiava, odio umiliante ma necessario. Oggi è con distacco e sicurezza che difende Bambolina dai maschi e dalle femmine, in lei difende se stessa, il suo passato, una figlia che col tempo potrebbe nascerle... Ti ricordi Carlo, ti ricordi quando ti dissi che solo la donna può aiutare la donna, e tu nel tuo orgoglio di uomo non capivi? Ora capisci?

Ora che hai avuto una bambina, capisci?" (pag. 265-266)


Si tratta di “L'arte della gioia” di Goliarda Sapienza (Ed. Einaudi, 2008), a metà fra il romanzo di formazione e l'autobiografia. La protagonista attraversa coraggiosa tutto il '900, in una Sicilia che esalta il matriarcato ma allo stesso tempo non riesce ad accettare un personaggio femminile scomodo, come quello che lei incarna.

Perché ve ne parlo oggi? Perché nelle parole di Modesta, lungo tutto il dispiegarsi del libro c'è il filo conduttore della lotta alla violenza sulle donne in tutte le sue forme, a partire dalla sua vita di bambina stravolta da un episodio di crudeltà e abominio, ma soprattutto contro le sfaccettature insidiose di oppressioni che subdole si affacciano nel quotidiano e portano al boicottaggio della gioia, nella relazione con gli uomini, nel rapporto con i figli, nella realizzazione di sé.

Vi ho citato questo passaggio perché sono d'accordo con lei.

La donna può essere nemica della donna.

Perché sono le donne che portano le figlie a infibulare.

Sono le donne che a volte non difendono le figlie dai mostri che le violano.

Sono le donne che, nascoste nella folla, lapidano altre donne.

Sono le donne che danno le proprie bambine in spose quando dovrebbero solo giocare.

Sono le donne che imprigionano altre donne in cliché, stereotipi, pregiudizi.

Sono le donne che mettono in guardia i loro figli da certe donne.

Oggi però sono ottimista.

Guardando quelle mamme, il loro sguardo amorevole per i loro bambini, ho pensato quanto è importante riconoscere l'unicità e la bellezza di ogni piccolo essere che entra in questo folle ma meraviglioso mondo. Ognuna di noi può dare il proprio contributo.

È la donna che può aiutare la donna.

Sostenendosi l'una con l'altra, nelle difficoltà.

Condividendo esperienze, paure, emozioni.

Ribellandosi alle ingiustizie e denunciando.

Esprimendo le proprie opinioni con coraggio.

Crescendo figli e figlie nel rispetto, la tolleranza, l'accettazione.

Educando all'amore, all'apertura, alla pace.

Mostrando nella propria famiglia quanto è bello amare un uomo e lasciarsi amare.

Testimoniando l'importanza nella propria vita di essere se stesse. Sempre.


Buona settimana

virginia

domenica 18 novembre 2012

E se domani...

 

 
Ci penso domani...” “da domani farò, andrò, cambierò...” “questa è l'ultima volta...” “ho bisogno di pensarci ancora un po'...” “non è ancora il momento giusto...” “...e se poi cambio idea?”

Una irrinunciabile tendenza a procrastinare.

L'impossibilità di prendere una decisione una volta per tutte.

La paura di fare la scelta sbagliata.

Sono aspetti di noi che possono emergere in periodi particolari oppure far parte della nostra personalità da sempre.

Si tratta comunque di vissuti interiori che crediamo necessari, che paradossalmente danno sicurezza, perché a volte è più facile non scegliere che definire le cose.

I motivi per cui si arriva a comportarsi in questo modo sono molteplici, alcuni comprensibili in superficie, altri da cercare più in profondità, nelle strade inesplorate dell'inconscio...

Occorre dire che oggi più che mai la società ci porta a non scegliere mai o, all'opposto, a scegliere tutto.

La frustrazione di un bisogno è sempre meno tollerata, la rinuncia ormai è considerata parola d'altri tempi, (nonostante le contingenze politico-economiche non siano delle più rosee), ci sono sempre più impulsi interiori che chiedono comunque di essere soddisfatti.

Da un punto di vista evolutivo, la tendenza a far coesistere varie possibilità, anche e soprattutto in contraddizione fra loro, è tipica dell'adolescente: in questa fase di vita vi è la più grande tendenza alla dispersione, interiore ed esteriore.

Tutto è sogno, possibilità, immaginazione di mondi altri, tutto è accettato e tutto è negato.

Quando siamo adolescenti la sperimentazione permette la ricerca dell'identità. È come se di fronte a noi si aprissero contemporaneamente mille porte che schiudono realtà parallele, tutte vissute come plausibili.

Perché no? Sembra dire la ragazzina che si affaccia nel mondo, avida di vita ed esperienze.

Il non escludere nulla fa sentire onnipotente.

Da adulti, se non scegliamo, manteniamo l'illusione che qualcosa possa sempre cambiare, anche se nel profondo sappiamo che non sarà così.

Fare qualcosa oggi significa rinunciare a qualcos'altro.

Dire di sì a qualcuno significa dire no a qualcun'altro.

Schierarsi da una parte, significa esporsi e rinnegare la parte opposta.

Insomma, significa perdere un'opportunità, un'occasione, ma anche confrontarsi con la sofferenza di qualcuno, voltare definitivamente le spalle a un altro, rischiare di essere messi da parte, osteggiati o peggio, non più amati.

Nella non scelta ci difendiamo dal dolore, nostro o altrui, a volte fastidio, a volte voragine.

Quando nel qui e ora riusciamo a prendere una chiara posizione inevitabilmente dobbiamo affrontare una perdita, non importa se piccola o grande.

Così la mente tende a dare giustificazioni, a cercare motivi per cui è meglio aspettare.

Le emozioni oscillano fra la paura e la tristezza.

Il corpo partecipa irrigidendosi, bloccandosi, creando spasmi di muscoli stressati.

Tutto questo non è certo piacevole, ma necessario per poter creare ulteriori occasioni di crescita ed evoluzione. Quando non scegliamo restiamo uguali a noi stesse. Non soffriamo ma neppure gioiamo, paralizzate nell'immediato futuro del rimando.

Oggi è il momento per scegliere.

Questa settimana fai un piccolo elenco delle cose che hai tralasciato di decidere, dalle più ininfluenti a quelle che da troppo tempo giacciono nella sala d'attesa delle decisioni importanti.

Comincia dalla più piccola.

Osservati e chiediti che cosa ti impedisce di prendere una posizione.

Guarda in faccia le tue paure.

Trova soluzioni alternative per farvi fronte, non per scappare.

Poi scegli.

Assapora la leggerezza di aver fatto un passo importante e decisivo.

Scegli e diventa respons-abile, ovvero capace di donarti risposte che ti permetteranno di realizzare a piccoli passi, ma concretamente, la vita che desideri.


Buona settimana

virginia

ps. trovi ulteriori spunti di riflessione sul tema, su questo articolo di un po' di tempo fa

martedì 13 novembre 2012

Psicologia o parapsicologia?



Ieri sono andata a vedere il film Red Lights interpretato fra gli altri da Robert De Niro. 
La trama del film racconta di due ricercatori che scoprono gli imbrogli di alcuni guaritori, sensitivi o medium, salvo alla fine riconoscere l'esistenza di un Dio, comunque lo vogliamo chiamare, di una Vita oltre la morte, anche se indimostrabile secondo la scienza deterministica della causa-effetto.

Un mio carissimo amico plurilaureato, tra l' altro in psicologia e docente universitario mi ha confidato di essere andato da un guru che gli avrebbe ridato la propria energia primordiale e di avere avuto sensazioni corporee fortissime . Inoltre effettivamente mi diceva di non essersi mai sentito così bene. Il tutto al prezzo modico di qualche migliaia di euro per un paio di ore di seduta collettiva...
Una mia cliente proprio ieri mi ha chiesto se credo ai lavori energetici, tipo thetahealing,cristallo terapia ect...
Mia mamma si ascolta due rosari al giorno ed ha superato nella sua vita importanti prove...

Care amiche, io penso che tutto ciò che mi fa sentire meglio e va in direzione del benessere mio personale sia efficace per me. 
Chiaramente ciò che funziona per me può non sortire effetto per qualcun altro, perchè ognuno di noi è unico
Partendo dalla concezione narrativista, per cui, detta per somme esemplificazioni, ognuno di noi è chi si racconta di essere, ritengo di avere delle parti di me irrisolte. Nella tensione evolutiva o, se vogliamo divina, in cui ognuno è impegnato, penso che ognuno di noi cerchi di risolvere le sue parti irrisolte. Come?
Secondo Einsten la mente che ha creato il problema non può essere quella stessa che lo risolve o se vogliamo dirla in altro modo è necessario passare per un Io superiore per riuscire con uno stratagemma a modificare una convinzione o una storia raccontata dall 'io.
Quindi per risolvere una mia parte irrisolta, utilizzo degli stratagemmi. 
Alcuni sono scientificamente provati come la seduta dallo psicologo,altri non lo sono.
Tra chi utilizza metodi non scientifici esiste un' alta percentuale di imbroglioni, di persone che abusano della buona fede altrui.
Bisogna vederlo e saperlo.

Ma bisogna anche sapere che migliaia di persone vanno a Lourdes ogni anno , sperando di guarire, anche se la percentuale di guarigioni accertata dalla Chiesa è minima. 
Tuttavia coloro cha vanno a Lourdes, anche se non tornano guariti, ritrovano la forza per affrontare i loro malanni.
A me piace credere che esista un Dio nella mia accezione personale e comunque lo ritenga , una vita oltre la morte, che ci sia qualcosa al di là del determinismo causa-effetto che a livello scientifico si chiama fisica. Non so se questo Dio sia dentro di me o meglio nel mio superio o effettivamente sia fuori di me e abbia creato il mondo, ma mi fa star bene. È uno stratagemma che mi fa sentire bene .

Insomma care amiche tutto ciò che vi fa stare bene è da prendere, ma state molto attente perchè effettivamente, specie ora in questo momento di crisi e di paura,è per alcuni molto facile manipolare le debolezze altrui o le parti irrisolte e arricchirsi.
La giusta mediazione tra pancia e testa...
Con amore
evi

martedì 6 novembre 2012

memorandum...






Si è vero, ultimamente siamo prese da molti impegni e c'è poco tempo per scrivere - o per lo meno non quanto vorrei per potermi dedicare ai moltissimi argomenti che giacciono polverosi nella mia mente da un po' di tempo, in attesa di essere degnati di uno sguardo e trovar parole per uscire allo scoperto...

Però voglio comunque farvi dono di un'immagine deliziosa che ho trovato tempo fa e che sarebbe carina da stampare e mettere come promemoria in un posto ben visibile: ci ricorda i piccoli piaceri della vita quotidiana.



Un abbraccio a tutte e tutti voi,
che ci leggete ogni giorno e siete sempre di più.
virginia

[ps. per chi ha bisogno della traduzione eccola qui:
1. canta
2. enumera i doni della tua vita 
3. spera
4. mangia molto gelato
5. sorridi agli sconosciuti
6. continua ad imparare
7. sorridi
8. ama
..e ama ancora un po'.  ]

venerdì 2 novembre 2012

Le "vere" storie d'amore


 
 
In una delle mie soste di pausa in biblioteca mi sono imbattuta in un libro curioso e bizzarro, soprattutto perché vi si trovano, sparsi fra le righe scritte, divertenti disegnini fatti dall'autrice, che aiutano a fissare i concetti, esprimere verità e spiegare sensazioni.

Si tratta di “Dolcissime donne selvagge”di Sark (Ed. Sperling & Kupfer, 1999), una donna che è diventata famosa negli Stati Uniti pubblicando libri-diario ad ispirazione autobiografica e molto motivanti per il cammino femminile.

Questo colorato libretto è un inno all'espressione dell'autenticità che è in ciascuna, un invito a credere nelle proprie risorse e possibilità di farcela, nonostante tutto.

Ho deciso di riportare qui due pagine, nella loro versione originale, condensato di sagge ma semplici parole sull'amore e il suo processo, che, come in un ossimoro, comprende la gioia ma anche le difficoltà di incontrarsi nel profondo, necessarie per essere ancora più vicini.
 

  
che questi contenuti vi siano di ispirazione...
Buon week end
virginia