venerdì 22 aprile 2011

Pasqua: scoperte e sorprese nell'Ovoide di Assagioli



Approfitto dell'atmosfera pasquale per parlare di un'immagine a me molto cara perché rappresenta uno dei diagrammi descrittivi della nostra psiche secondo l'approccio teorico che mi ispira nel mio lavoro e nell'interpretazione della vita: la Psicosintesi.
Questa ricca teoria e concezione dell'essere umano, ideata da Roberto Assagioli (1888-1974) psichiatra fiorentino, si ispira alle diverse correnti psicologiche a lei contemporanee, quali la bioenergetica (che integra la dimensione corporea con quella psichica), la psicologia umanistica (che sottolinea l'aspetto delle potenzialità e crescita di ogni uomo) e la psicologia transpersonale (che apre la prospettiva anche all'aspetto spirituale della dimensione umana), unificandole in una sintesi armonica di pensiero.
L'inclusività e la sintesi sono il filo conduttore di tutto il lavoro di crescita della persona durante l'arco della vita, senza dimenticare neppure l'importanza dell'influenza dei temi scoperti e approfonditi dalla psicanalisi e dal comportamentismo.
Assagioli però volle andare oltre, descrivendo Freud come “interessato solo alle cantine nell'essere umano” (leggi l'Es, l'inconscio, nda) mentre “la psicosintesi si interessa del palazzo intero...vogliamo aprire la terrazza per poter prendere il sole o contemplare le stelle”.
È proprio coerentemente con questa premessa che Assagioli ha creato l'immagine dell'Ovoide, un diagramma usato per spiegare l'anatomia della psiche umana.
Quella che può sembrare una pura schematizzazione, in realtà è uno strumento estremamente importante per capire come siamo fatti e quali aspetti di noi possono essere scoperti, conosciuti, approfonditi o coltivati.




Come vediamo nel disegno, tutte le linee sono tratteggiate, il che sta a significare che non ci sono divisioni nette all'interno della psiche, anzi, tutto è in continuo movimento, connessione e trasformazione.
Indicato col n.1 troviamo l'inconscio inferiore (inteso nel senso topografico e non di minor valore), quelle che sarebbero le “cantine freudiane”, sede di tutti gli impulsi e istinti più primitivi, biologici, insieme ai complessi della nostra storia personale. Qui quindi sono sedimentati tutti gli aspetti del nostro passato più remoto e anche i contenuti rimossi.
Al n.2 invece c'è l'inconscio medio, nel quale troviamo tutti quegli elementi facilmente raggiungibili con la consapevolezza: nozioni, capacità, ricordi ed emozioni dei quali non siamo sempre coscienti ma che possiamo facilmente recuperare, volendolo (es. le conoscenze apprese a scuola, il ricordo del numero di telefono di un amico, ciò che abbiamo fatto un mese fa...). Se vogliamo qualificarlo in termini temporali, questa parte di inconscio rappresenta il nostro presente, l'attualità più vicina e lontana delle nostre vite. All'interno dell'area dell'inconscio medio troviamo un piccolo cerchio (n. 4) che è il campo di coscienza, ovvero tutto ciò di cui siamo pienamente consapevoli in questo momento (la stanza in cui siete, il fatto di essere al pc a leggere queste righe...), al cui centro c'è l'Io o sé personale (n.5). L'Io è inteso come centro unificatore delle diverse esperienze, il nostro “osservatore” interno che è qualcosa di diverso e fisso rispetto ai vari contenuti in movimento che si avvicendano nel nostro animo (emozioni, pensieri, vissuti corporei).
La “scoperta” dell'Io dentro di noi ci può portare a liberarci da molte identificazioni nocive e disturbanti, perché ci permette di accorgersi che in realtà quando ci sentiamo tristi, afflitti, ma anche euforici o arrabbiati, quelli sono solo stati temporanei e parziali che non ci esprimono in tutta la nostra ricchezza. Mettendoci nella posizione imparziale dell'io, possiamo vedere l'avvicendarsi di tutti gli stati d'animo ma non lasciandosi coinvolgere da essi, perché ne acquisiamo conoscenza e padronanza.
Proseguendo nella nostra immagine, troviamo la parte superiore dell'ovoide (n. 3) che è l'inconscio superiore o transpersonale, ovvero la sede delle nostre “intuizioni superiori e le nostre ispirazioni artistiche, filosofiche, scientifiche, di creatività geniale, spinte etiche ed altruistiche, stati di illuminazione, contemplazione ed estasi”, insomma tutte le nostre qualità, virtù e potenzialità che attendono di trovare espressione nella nostra quotidianità.
Possiamo osservare una linea tratteggiata che collega il nostro Io personale con una stella-sole sulla sommità dell'ovoide, il Sé Transpersonale (n.6, di cui l'io è un riflesso), la nostra essenza più vera e originale, libera da tutti i condizionamenti, “la splendida promessa di ciò che possiamo divenire” una volta scoperta la propria via di autorealizzazione, ciò che ci soddisfa l'anima e ci fa ridere il cuore.
Al n.7 troviamo l'inconscio collettivo, di junghiana memoria, nel quale la nostra psiche è immersa e dal quale riceve le influenze transculturali universali.

Perché vi ho parlato di questo diagramma?
Come al solito mi piace donarvi nuovi strumenti di consapevolezza e spunti di riflessione per conoscere meglio gli infiniti aspetti del nostro animo, ma anche perché in questi giorni di inflazione di piccole e variopinte uova che decorano tavole e vetrine, di giganti uova di cioccolato che fanno bella mostra di sé in tutti i negozi, perché non dare un altro significato a questo simbolo?
In generale è sinonimo di rinascita, nuova vita ma anche eterno ritorno di essa, resurrezione... ma, una volta conosciuto l'ovoide psicosintetico, scopriamo che la cosa bella è che tutto questo ce lo portiamo dentro continuamente e possiamo attingervi quando vogliamo, portando luce agli aspetti che più ne hanno bisogno e includendoli nel nostro repertorio di crescita e sviluppo.
Nel palcoscenico delle nostre vite possiamo decidere, grazie al nostro io, centro di autocoscienza e volontà, di illuminare con l'occhio di bue dell'attenzione e consapevolezza personaggi, qualità, risorse che fino ad oggi sono stati dietro le quinte, portandoli alla ribalta delle scene, donando loro nuova energia e magari depotenziando personaggi scomodi o riportando al giusto ruolo “primedonne” che hanno preso il sopravvento sugli altri protagonisti. Con coraggio possiamo conoscere meglio personaggi del passato e liberare le loro energie ipotecate, per procedere lungo il percorso di luce che ci avvicina alla nostra autenticità, la nostra bellezza e unicità, rinascendo così alla vita ogni giorno.
E voi, quali e quante sorprese tenete celate nel vostro ovoide?

Buona Pasqua a tutte.
virginia

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