lunedì 4 aprile 2011

L'affascinante percorso della scelta



Essere o non essere, questo è il problema” così si dilaniava l'animo di Amleto, scisso fra due possibilità, perduto nella speculazione a voce alta di un dramma interiore, potente e intenso, perché legato alla ricerca di senso dell'esistenza.
E anche noi, come lui possiamo spesso ritrovare fra le pagine delle nostre vite, dei momenti critici, in cui ci interroghiamo sul da farsi, quando una scelta preme ed esige posizioni definite, quando non ci sentiamo a posto nel luogo dove siamo, o anche con le persone che ci circondano: quando qualcosa ha fatto il suo tempo ed è l'ora di cambiare, quando ad una strada è stato impedito di essere percorsa e adesso chiede insistente i nostri passi, quando avevamo deciso qualcosa sulla base di criteri e bisogni altrui e i nostri oggi finalmente chiedono riscatto...
Mi è capitato di ascoltare e aiutare donne che volevano scegliere, ma che in primo luogo avevano bisogno di fare chiarezza.
Prima di scegliere è necessario rendere esplicito tutto ciò che dimora nella nostra mente e nella nostra anima, cercando di favorire l'emergere anche dei timori nascosti, delle idee pessimiste come di quelle troppo esaltate, aiutando timidi sogni a uscire allo scoperto per diventare progetti concreti ed elaborando il lutto per tutto ciò che viene abbandonato e lasciato dietro le spalle.
Per poter scegliere devo aver chiaro il mio obiettivo e il movente, le motivazioni che posso usare per rischiararlo lungo il cammino.
A volte non sono scelte facili, non è come un cambio d'abito, dove sai che magari quello scartato sarà adatto in un'altra occasione: molte delle nostre decisioni sono definitive e comportano cambiamenti epocali, ed è questo che ci spaventa.
Non riesco a tollerare l'idea di non poterci ripensare”... “non mi piace ferire qualcuno per la mia felicità”... “mi piacerebbe lasciarmi una via d'uscita”... “e se poi mi accorgo di aver sbagliato tutto?” … “non riesco neppure a capire dove sono io, come faccio a scelgliere con consapevolezza?” … “vorrei poter cambiare tutto in blocco”... “chi lascia la via vecchia per la nuova...” … “infondo ci sono aspetti di questa situazione che mi piacciono”...
Quante domande e dilemmi affollano la nostra mente in questi momenti!!
Oltre a un lavoro di consapevolezza, che serve a mettere sull'ipotetica bilancia le varie alternative che porteranno a posizioni definitive, consiglio sempre il “lavoro” con due preziosi alleati, in base alle circostanze.
Si tratta di due fiori di Bach, utilissimi proprio in situazioni come questa, ma con alcune differenze.
WILD OAT – il fiore dell'avena selvatica, arriva in nostro soccorso ogni volta che ci troviamo a dover fare il punto sulla nostra vocazione. Si ha bisogno di questo rimedio ogniqualvolta ci si sente in uno stato di irrequietezza dovuta all'incapacità di scegliere definitivamente qualcosa, perché si tende a intraprendere molte iniziative e attività senza però sentirne “propria” neppure una, con un conseguente dispendio di energia che aggrava la situazione. Wild oat è utile anche nelle fasi di vita in cui si debba davvero scegliere chi siamo e che cosa vogliamo fare del nostro futuro (penso agli adolescenti e la scelta della scuola, ma anche dopo una separazione, per ritrovare la propria strada e la propria dimensione o sul lavoro, quando è necessario reinventarsi). L'avena selvatica ci aiuta a riprendere contatto col nostro filo d'arianna interiore, quello che ci conduce “a casa”, intesa come la realizzazione di noi stessi tramite le attività che più ci appagano.
L'altro indispensabile aiutante è SCLERANTHUS, il fiore di centigrani, che rimette in armonia il potenziale dell'equilibrio interiore, necessario per una scelta ponderata.
Questo rimedio è un toccasana ogni volta che ci si trova a dover scegliere fra due possibilità, che sono già ben delineate nella nostra mente (contrariamente a Wild oat che apre a numerose possibilità) ma che presentano entrambe aspetti positivi che ci mettono in conflitto. Scleranthus ci soccorrerà quando vogliamo decidere fra due lavori, fra due pretendenti, o anche semplicemente quando occorre valutare se fare o meno una determinata azione (è pur sempre un dualismo).

In ogni caso, uniti all'ascolto interiore, entrambi i rimedi ci aiutano ad uscire dall'impasse rappresentato dalla speculazione continua sul da farsi, nell'oscillazione perenne che ci crea conflitti stagnanti che paralizzano le nostre vite.
Rimbocchiamoci le maniche e dedichiamoci allo sblocco delle nostre energie latenti, fondamentali in qualsiasi processo decisionale.
virginia

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