Salisburgo
Ogni tanto mi
diverto a vedere le parole chiave che portano le persone sul nostro
blog...
inutile dire che la
parola più inflazionata da sempre è “amore”, ma forse stupirà
qualcuno – come ha stupito me – sapere che al quarto posto, dopo
“felicità” e “donne in contatto” c'è la parola “finestra”.
Così mi sono
chiesta il perché e ho lasciato correre le associazioni...prima
ancora di darmi risposte.
Vi ho già parlato
qui della mia passione
per le finestre e i panni stesi, perché a vederle da fuori schiudono
un mondo interiore, sono metafora del passaggio dal fuori al dentro.
Ma anche dal dentro al fuori.
Sono l'elemento
architettonico che permette di osservare cosa c'è fuori pur restando
dentro, diversamente dalle porte che rendono più vulnerabile
l'accesso.
Quando si è sulla
porta si può restare per poco tempo sulla soglia, in quella
situazione precaria che non è dentro né ancora fuori. Ed esige un
passo, in avanti o indietro.
Con la finestra
invece è possibile sostare.
Affacciarsi su uno
scorcio di mondo e semplicemente osservare: lasciandosi vedere o
nascondendosi alla vista altrui dietro una tenda, scegliendo di
aprire i vetri e lasciare entrare i profumi, le luci, i colori e i
suoni del mondo fuori oppure chiudendoli e con loro le imposte,
impenetrabili filtri per restare isolati.
La metafora della
finestra è significativa e ricca di sfumature.
Su quale paesaggio
dovrebbe aprirsi la tua finestra preferita? Come vorresti che fosse?
Cosa ti immagini di trovare là fuori?
Di quali mondi ha
bisogno la tua finestra per riuscire ad appagare il tuo animo? Te li
concedi?
Ho deciso oggi di
pubblicare una selezione delle foto che ho fatto in giro, anche se ci
tengo a ricordare che l'apertura è un atteggiamento interiore, un
viaggio metaforico nelle terre degli animi altrui, con rispetto e
voglia di conoscere, più che possibilità materiale di esplorare
confini geografici... come vedrete nelle didascalie, se si ha occhi
per guardare, si possono scovare tesori anche molto vicino a casa...
Vicenza
Vicenza
Treviso
Madrid
Madrid
Madrid
Salisburgo
Vienna
Vienna
Firenze
Parigi
Karpathos
Karpathos
New York
New York
New York
New York
Venezia
Venezia
Corsica
Berlino
Berlino
Infine, scelgo
questa immagine come stimolo per un racconto al femminile...
Graz (Austria)
Molti si fermano
ad ammirare questa mia curiosa pianta, che ha deciso di incastonarsi
perfettamente nel riquadro della finestra, che la delimita come fosse
la cornice di un'opera d'arte. Io sto spesso qui dietro queste eteree
tende di pizzo, che ho deciso di montare per impreziosire ancora di
più lo sfondo, e li guardo passare, parlare, ridere.
Le lavo spesso,
con il detersivo che sbianca, per far risaltare il verde delle
foglie.
A volte penso
che questo geranio è ben strano: sembra che segua i fili di una rete
immaginaria, si spinge verso l'alto ma senza invadere lo spazio
dentro, né buttarsi nello spazio fuori, nessun ramo a penzoloni, che
si goda l'assenza di gravità, come fanno di solito queste piante.
Chissà se
invidia un po' i cugini sulle terrazze assolate, allegri portatori di
bellezza colorata... lui non ha alcun fiore.
Li aveva quando
l'ho portato a casa, ma col tempo sono caduti e poi ha cominciato a
produrre solo foglie: ventagli sempre più grandi, sempre più
pretenziosi di spazio proprio.
L'altro giorno
ho pensato che forse senza saperlo sta seguendo i miei desideri.
Ripararmi dalla
possibilità di esser vista e allo stesso tempo ostentatamente
dimostrare che esisto.
Io che vivo
ormai qui dentro, fra queste quattro mura, con mio marito, ma sempre
più sola; con la necessità di esser vista da qualcuno, col sogno di
essere incorniciata dalle attenzioni di uno sguardo amorevole.
Vorrei tanto
indossare ancora quel vestito bianco col pizzo di quando ero ragazza,
quello delle occasioni di festa: forse è per questo che curo così
questa tendina di organza. Mi concedo ancora la dimensione della
speranza.
Sono sfiorita
anche io, divisa fra le faccende domestiche, il fare la spesa, andare
a messa la domenica, due parole con la vicina di casa, facendo finta
che tutto vada bene.
Lui torna la
sera e l'unico sguardo che mi rivolge è quello per chiedermi se è
pronto, a volte neppure quello, dipende da cosa trasmettono alla tv.
Una volta lo
amavo. E lui amava me. O forse l'ho sempre voluto credere io. Sono
stanca di rubare attimi di vite altrui con sguardi furtivi da dietro
la tenda, osservare lasciva le coppie che passeggiano mano nella
mano, ritrarmi ferita come se mi avessero schiaffeggiata, tanto è il
dolore nel respirare l'amore altrui.
Domani esco e
vado a comprare un fertilizzante. Voglio che la mia pianta fiorisca
di nuovo.
E anche un
sostegno di quelli pensili, agganciati al davanzale, con un nuovo
vaso pieno di terra fertile, per permetterle di osare e buttarsi nel
mondo.
Se ce la fa lei,
lo posso fare anche io.
Buona settimana
virginia
6 commenti:
Ho pianto! Ma da dove ti vengono certe idee?
Sei grande, come ogni volta che ti leggo, come sempre .
Firmato:Un ammiratore "uomo"
Grazie mille, caro ammiratore "uomo". è sempre bello quando un uomo svela il suo animo gentile, grazie a una lacrima che solca le guance. continua a seguirci!
Ciao Virginia, leggerti mi porta nel mondo interiore, in quell'interiorità che è di tutti, ma che spesso viene rinchiusa dentro noi stessi. Anche io ho sempre amato le finestre, osservarle e amavo tanto quelle con le luci accese al primo mattino, perchè mi davano il senso della vita, della famiglia.
sei fantastica a scrivere, nei tuoi pensieri, nelle tue riflessioni sempre nuove e creative. Complimenti! Eleonora
grazie Eleonora, è bello sentire che le parole che nascono spontaneamente dentro di me riescono a raggiungere anche gli altri. Bella la tua "interpretazione" della finestra, intima e riservata. Un abbraccio
Ciao Virginia,
ho gustato questo tuo post dall'inizio alla fine. Parole e immagini che si sposano perfettamente e si completano a vicenda in una poesia perfetta.
Complimenti!!
laprecurstrice.blogspot.com
Ciao Precurstrice (qual è il tuo nome? :-) )
grazie mille, sono andata a vedere il tuo carinissimo blog e mi è piaciuta molto la sezione guide..
Da oggi ti leggo (e ti voto!)
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