Ogni volta che
qualcuno prende in mano la propria vita con coraggio, per provare a
spezzare catene che imprigionano, abitudini nocive che limitano o
affrontare temi da cui si è sempre – consciamente o inconsciamente
– fuggito, quello è un giorno speciale.
Questo però non
vuol dire che tutta l'energia con cui si inizia questo cammino,
riesca immediatamente a trovare soluzioni, alternative o direzioni
più costruttive, anche se le aspettative sono quelle.
Il cambiamento
necessita di tempo e di spazio, che si, è vero che dopo Einstein, lo
spazio-tempo è un concetto relativo, che dipende da chi osserva, ma
è vero anche che per l'inconscio non esiste tempo né spazio e tutto
coesiste.
Data questa aporia,
mi viene da dire che qualsiasi percorso di crescita diventa così un
atto creativo, che come tale sfugge alle regole della ragione: può
succedere che ci vogliano mesi per riuscire a vedere qualcosa che è
davanti agli occhi da sempre, oppure che all'improvviso, dopo un
incontro, un sogno, una lettura, si effettui un balzo quantico, si
giunga a comprendere in una visione di insieme, cambiando
radicalmente prospettiva.
Può anche darsi
che, nonostante questo, si ricada nella difficoltà precedente, come
se nulla fosse mai avvenuto, oppure non si possa fare a meno di
cadere, pur sapendo che non è quello che serve e che non aiuterà.
Anche questo fa
parte del percorso.
Può darsi che
nonostante gli occhi – finalmente – aperti, si preferisca
incedere e scivolare sulla buccia di banana, perché ormai si
conoscono le conseguenze che in qualche modo rassicurano,
specialmente le parti limitanti che non vogliono cambiare.
Se si sbaglia, ci
si lamenta, si chiede aiuto o si fa tutto da soli... stiamo eseguendo
dei copioni sempre uguali a se stessi, ma fissi, e perciò, in
qualche modo contenitivi e “sicuri”.
È molto difficile
sostituirli con copioni che invece aprono a nuove possibilità.
Col possibile
arriva lo sconosciuto, l'incerto e il nuovo.
Siamo sicuri di
essere subito pronti e disponibili a modificarci in noi stessi e
nelle relazioni?
Osservandoci, è
possibile notare che c'è una forza misteriosa che attrae e porta
inevitabilmente al confronto con quello che ci disturba,
atteggiamenti, situazioni o persone.
È tipico di quando
si vuole necessariamente dimostrare, far capire all'altro o spiegare
a tutti i costi il nostro punto di vista, accompagnato da pensieri
del tipo “deve capire che mi ha ferito... deve vedere dove ha
sbagliato... deve chiedermi scusa...”.
In questi termini
siamo sempre nel copione.
Per cambiarlo
occorre riconoscere la propria responsabilità e la tendenza a
sabotarsi.
Poi occorre mettere
in atto nuovi personaggi (interiori) che dicano cose diverse, pensino
e sentano cose diverse, e, infine, compiano azioni diverse.
Scoprire e nutrire
nuove parti di sé che non abbiano bisogno di recriminare, che
scelgano in autonomia e non per reazione, perché finalmente sono
libere.
Questa riflessione
nasce da un testo che mi ha inviato un'amica, il quale, a mio avviso,
con una disarmante semplicità, come a volte solo le metafore sanno
fare, descrive le tappe necessarie per la trasformazione.
Autobiografia
in
cinque corti capitoli
di
Portia Nelson
Capitolo
primo
Cammino
lungo una strada,
c’è
una buca profonda nel marciapiede.
Ci
casco dentro
Sono
perduto,
non
posso farci nulla,
non
è colpa mia.
Ci
metto una vita per uscirne.
Capitolo
secondo
Cammino
lungo la stessa strada,
c’è
una buca profonda nel marciapiede.
Faccio
finta che non ci sia.
Ci
casco dentro.
Non
posso credere di essere ancora nello stesso posto,
non
è colpa mia.
Mi
ci vuole un sacco di tempo per uscirne.
Capitolo
terzo
Cammino
lungo la stessa strada.
C’è
una buca profonda nel marciapiede.
La
vedo benissimo.
Ci
casco dentro di nuovo.
E’
un’abitudine,
ma
i miei occhi sono aperti:
so
dove sono
E’
colpa mia.
Ne
esco immediatamente.
Capitolo
quarto
Cammino
lungo la stessa strada.
C’è
una buca profonda nel marciapiede.
Ci
cammino intorno.
Capitolo
quinto
Me
ne vado per un’altra strada.
E' auspicabile evitare di "arredarla" quella buca, e viverci il resto dei giorni.
Che ne dite, come obiettivo per i prossimi giorni, di provare a sperimentare almeno un'altra strada?
Buona settimana,
virginia
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