Questo
inverno era tornato alla ribalta della cronaca un esperimento
effettuato dal dottor Arthur Aron nel 1997 (qui) che prevedeva di testare una modalità per creare condizioni di
vicinanza interpersonale e intimità, grazie alla somministrazione di
tre set di domande (sempre più coinvolgenti emotivamente) a due
sconosciuti seduti di fronte in una stanza, per 45 minuti. Il tutto
terminava con 4 minuti di silenzio dove i due si dovevano guardare
negli occhi.
Quello
che ha fatto sì che lo studio venisse considerato ancor più degno
di nota è stato uno degli “effetti collaterali”: due delle
persone partecipanti si sono sposate dopo sei mesi.
Per
questo è diventato famoso come il “test per innamorarsi” e in
molti si sono voluti cimentare nella prova testimoniandolo sul web
(qui).
Curiosi
di sapere le domande? Eccole qua:
PRIMO SET:
- Potendo scegliere chiunque al mondo, chi invitereste a cena?
- Vorreste essere famosi? In che modo?
- Prima di fare una telefonata, fate le prove di quello che direte? Perché?
- In che cosa consiste un giorno “perfetto” per voi?
- Quando è stata l’ultima volta che avete cantato per voi stessi? E per qualcun altro?
- Che cosa scegliereste tra poter raggiungere i 90 anni di età e poter conservare sia la mente che il corpo di un trentenne per il resto della vostra vita?
- Avete , segretamente, il sospetto di come morirete?
- Nominate tre cose che avete in comune con il vostro partner.
- Per che cosa della vostra vita vi sentite più grati?
- Se poteste cambiare qualsiasi cosa del modo in cui siete stati cresciuti, quale sarebbe?
- Prendetevi quattro minuti e raccontate al vostro partner la storia della vostra vita nel modo più dettagliato possibile.
- Se poteste svegliarvi domani mattina avendo guadagnato una qualità o un’abilità, quale sarebbe?
SECONDO SET:
- Se una sfera di cristallo potesse raccontare la verità su di voi, il futuro o qualsiasi altra cosa, che cosa vorreste sapere?
- C’è qualcosa che avete sognato di fare da sempre? Perché non l’avete fatta?
- Qual è il più grande traguardo che avete raggiunto nella vita?
- A che cosa date più valore in un’amicizia?
- Qual è il vostro ricordo più caro?
- Qual è il vostro ricordo più terribile?
- Se poteste sapere che nel giro di un anno morirete improvvisamente, cambiereste qualcosa del modo in cui state vivendo? Perché?
- Che cosa significa per voi l’amicizia?
- Che ruolo giocano l’amore e l’affetto nella vostra vita?
- Condividete alternandovi qualcosa che considerate una caratteristica positiva del vostro partner. Condividete un totale di cinque cose.
- Quanto accogliente e calda è la vostra famiglia? Credete che la vostra infanzia sia stata più felice rispetto alla maggioranza dell’altra gente?
- Cosa pensate della relazione con vostra madre?
TERZO SET:
- Fate, a testa, tre vere affermazioni che inizino con “noi”. Ad esempio:“Noi siamo in questa stanza e proviamo…”
- Completate questa frase: “Vorrei aver avuto qualcuno con cui condividere…”
- Se sapeste di stare diventando veri amici con il vostro partner, condividete che cosa sarebbe davvero importante che sapesse.
- Dite al vostro partner che cosa vi piace di lui/lei; siate davvero onesti questa volta, dicendogli cose che non direste mai a qualcuno che avete appena incontrato.
- Condividete con il vostro partner un momento imbarazzante della vostra vita.
- Quando è stata l’ultima volta che avete pianto davanti a un’altra persona? E da soli?
- Dite al vostro partner che cosa già vi piace di lui/lei.
- Che cosa – sempre che ci sia – è per voi troppo importante perché ci si possa scherzare su?
- Se sapeste che morirete questa sera senza alcuna opportunità di comunicare con qualcuno, che cosa vi spiacerebbe maggiormente di non aver detto e a chi? Perché non gliel’avete ancora detto?
- La vostra casa, compreso tutto quel che contiene, prende fuoco. Dopo aver tratto in salvo le persone che amate e i vostri animali avete il tempo di fare un ragionamento su quale oggetto salvare. Che cosa sarebbe? Perché?
- Di chi, tra tutti i componenti della vostra famiglia, trovereste più terrificante la morte?
- Condividete un problema personale e chiedete al vostro partner un consiglio su come risolverlo. Poi, chiedete al vostro partner di riflettere su qual è, secondo lui/lei, lo stato d’animo con cui avete affrontato il problema che avete scelto.
Come
potete notare, si tratta di domande che toccano progressivamente
tematiche più profonde e confidenziali, che arrivano a facilitare
quella che gli americani chiamano “self-disclosure” lo svelamento
di sé, l'apertura all'altro di aree di vulnerabilità dovute a fatti
privati, alla condivisione di sentimenti e vissuti difficili da
raccontare.
Nella
mia stanza di terapia si parla molto di amore, di coppia, di problemi
quotidiani legati alla mancanza di una comunicazione vera e profonda.
Molte
delle tematiche toccate dalle domande qui sopra, non vengono mai
condivise da tante coppie e questo accade perché le persone hanno
paura di svelarsi completamente, di mostrare le proprie fragilità,
paradossalmente proprio alla persona che dicono di amare.
Perchè?
A
volte per paura di essere feriti, di dare all'altro informazioni che
potrebbero essere fonte di liti, oppure anche per timore di non
essere capiti, di essere derisi o svalutati in qualcosa di importante
in cui credono.
Tantissime
persone temono il giudizio, celano parti di sé perché vogliono dare
al partner un'immagine idealizzata, si mostrano nelle caratteristiche
che l'altro si aspetta di vedere e non raccontano mai errori, dolori,
episodi della propria vita che li hanno segnati profondamente...
A
volte danno anche un'immagine idealizzata della propria famiglia
d'origine – che magari profondamente non condividono – ma lo
fanno per riparare i propri cari da critiche che possono essere mosse
dal partner, per non dare all'altro ulteriori appigli per litigi o
confronti...
Tutti
questi non detti alla fine ottengono però l'obiettivo di allontanare
piuttosto che avvicinare.
A
volte mi sembra che la maggior parte delle persone racconti più di
sé ad estranei, magari trovati in qualche forum o conosciuti in
giro, piuttosto che al proprio partner.
Questo
ci dice il test di Aron.
Che
forse, quando una persona si trova in un contesto in cui non ha nulla
da perdere è più sincera, più diretta e più se stessa.
Credo sia
questo il motivo per cui tanti tradimenti sembrano un'oasi felice –
almeno all'inizio – perché i protagonisti si concedono di dire,
fare, essere ciò che mai si sognerebbero di dire, fare o essere a
casa propria.
Ma
un rapporto autentico può nascere (o rinascere) solo sulla volontà
di mettersi in gioco fino in fondo, anche col rischio di non piacere
a chi ti sta davanti.
Ma
non è meglio scoprirlo prima che dopo anni di maschere e bugie?
Essere
se stessi è un rischio che dobbiamo correre per essere felici.
Potreste
scoprire che l'altro non vede l'ora di poter fare altrettanto.
Intanto vi lascio riflettere ulteriormente su questo video dell' "amore senza protezioni" e questo video sulle "Sei cose da fare per vivere bene in coppia"
Buona
settimana
virginia
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