Questa è Angela . Il suo nome è
inventato, ma per me lei è Angela. La incontro in una giornata che
sa di pioggia che non vuole bagnare, come i suoi occhi, che sanno di
lacrime che non vogliono uscire (1) .
È una bella quarantenne con occhi neri
e capelli neri,esageratamente neri. Il tono della sua voce è deciso,
forte e monocorde, il suo eloquio risulta forbito e la sua
narrazione precisa.
Mi sembra di avere davanti un
imprenditore che mi spiega i fatti che lo hanno portato a me per un
recupero di un credito.
Invece Angela mi racconta la storia
della sua vita , una vita di Abuso.
Mi dice queste parole "Ho subito
violenza dall età di otto anni fino ai tredici da un amico di
famiglia, abuso che non ho mai rivelato a nessuno , poi mi sono
sposata in giovane età in quanto era rimasta incinta di mio figlio,
il maggiore di altre due , mi sono separata e ora mi sono risposata.
Anche mia figlia ha subito violenza dall 'età di otto anni dallo
stesso uomo che aveva abusato me, quando l ' ho lasciata dai nonni
mentre ero al lavoro.Non appena l 'ho scoperto, perché mia figlia
non me lo avrebbe mai detto,ho denunciato quell'uomo e tra due giorni
ci sarà il verdetto. Le chiedo di farmi una costellazione familiare
per capire "
Guardo questa donna, osservo questa
madre e vedo una bambina.Una bambina senza bambina.
Vorrei intimamente fuggire da quella
bambina senza bambina dai capelli troppo neri ...mi fa troppo male
vedere e ascoltare quella bambina senza bambina diventata donna senza
donna che ha a sua volta generato una bambina senza bambina e chiedo
aiuto all'universo perchè ci protegga,ma non so se basti...
E poi faccio parlare il mio cuore con
il suo e tutto fluisce.
Lascio che la forza dell'amore ci
avvolga e ci parli, ci faccia riconoscere ciò che è ed andare
avanti nella strada della consapevolezza, mettendo la bambina senza
bambina al posto della bambina e invitandola a riprendersi il suo
posto di bambina, il suo spazio, quello violato...
Alla fine della costellazione Le chiedo
di riprendersi la sua forza, la forza delle donne, che quell ' uomo
le aveva rubato per due volte. Sì perché quell 'uomo voleva
portarle via la forza della vita e dell' amore e prova ne sia il
fatto che ha abusato anche di sua figlia.
La legge umana questa volta non é
stata cieca: quell' uomo è stato condannato grazie al coraggio di
una madre che ha denunciato, che ha parlato.
Il silenzio complice della colpa della
donna di essere donna, di secoli di abusi perpetrati nella quotidiana
normalità, di archetipi virginali e religiosi è stato a sua volta
violato dall'amore di Angela per sua figlia.
Grazie ad Angela, a sua figlia e alla
forza dell ' amore e della vita.
Evi
(1) Angela ha dato il suo consenso alla pubblicazione di queste righe, come testimonianza che dal dolore e l'ingiustizia se ne può uscire, con coraggio.
(1) Angela ha dato il suo consenso alla pubblicazione di queste righe, come testimonianza che dal dolore e l'ingiustizia se ne può uscire, con coraggio.
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