martedì 20 agosto 2013

I centri dimagranti...delle nostre tasche


Segnalo disavventure ed inconvenienti con centri dimagranti.

Il sogno di ottenere, senza eccessivi sacrifici e in tempi brevi, forma fisica e corpo perfetto secondo i modelli che riviste ed emittenti continuano a proporre quali simboli di bellezza e di successo, spinge, infatti, molti a rivolgersi a questi centri e ad accettare di pagare costi molto elevati.

La maggior parte di questi centri si procura clienti promettendo una "consulenza preventiva gratuita" che, nella realtà consiste in un frettoloso incontro con un incaricato o una incaricata che non ha altro scopo se non quello di strappare al cliente la sottoscrizione del contratto, invece di approfondirne la condizione fisica, sanitaria e psicologica, valutando l'effettiva necessità del trattamento. Nella maggior parte dei casi, la cosiddetta consulenza è nient’altro che un'illustrazione pubblicitaria del centro, mentre la visita medica è effettuata in modo sommario e da persone poco competenti (raramente medici specialisti, più spesso dietisti o addirittura estetisti) che si limitano a rilevare il peso in eccesso, senza indagare sulle cause da cui esso può dipendere.

Il regime alimentare prescritto consiste, generalmente, in una semplice dieta ipocalorica, praticamente la stessa per tutti, anche se gli spot pubblicitari sbandierano trattamenti personalizzati.

La serietà del centro dimagrante emerge, dunque fin dal primo incontro: solo una visita medica accurata, effettuata da medici specialisti, dietologi, esperti in scienza dell'alimentazione, psicologi, potrà consentire di affrontare efficacemente ogni singolo caso e di definire la cura necessaria senza trascurare ogni necessaria precauzione.

I problemi di peso, infatti, possono essere di natura diversa e si deve considerare la possibile causa del problema nel prescrivere il corretto regime alimentare: disfunzioni ormonali, cattiva circolazione, uso di farmaci particolari e persino fattori psicologici.

Del resto è scientificamente provato il rapporto tra stati d’animo -ansia, noia, depressione- e cibo: quest’ultimo viene spesso utilizzato per "anestetizzare" sofferenze e delusioni con conseguente aumento del peso e comparsa dei cosiddetti "disturbi del comportamento alimentare".

Per tali ragioni la dottrina medica più autorevole sostiene che non ci si può sottoporre a diete ristrette (come quelle generalmente prescritte in strutture non mediche ove la superficialità e la genericità imperano) senza un valido sostegno medico e psicologico.

In ogni caso, se qualcuno, abbagliato da miracolose promesse, fosse già caduto in qualche "trappola" non tutto è perduto: il consumatore dovrà inviare al centro un reclamo scritto, denunciando l'inadempimento e richiedendo il risarcimento del danno subito. Chi ancora non avesse ultimato il pagamento potrà così interrompere le sedute e rifiutarsi di pagare le somme residue.

In caso di controversia ci si potrà rivolgere al Giudice di Pace (competente fino a circa 2.582 euro) per ottenere il rimborso di quanto versato ma soprattutto per evitare di correre rischi per la salute, che il proseguimento di trattamenti non corretti può comportare.


Con amore

Evi

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