Esiste una proposta di legge volta ad introdurre il divorzio breve, ossia per le coppie senza figli basterebbe un anno di separazione per chiedere il divorzio e due anni per quelle con prole.
In pratica si continua ad accettare la fase della separazione limitandosi a chiedere semplicemente che essa debba essere più “corta”.
La separazione in Italia esiste perché i coniugi separandi sono chiamati a “riflettere” sulla loro decisione prima del divorzio e lo Stato ne fa una questione morale, tutt’altro che laica, partendo dal presupposto che i cittadini non siano in grado di autodeterminarsi in scelte così difficili come quella di dire basta ad un matrimonio senza amore.
Soltanto in Italia, Polonia ed Irlanda del Nord esiste e resiste ancora la separazione come processo autonomo e preliminare al divorzio.
In tutti gli altri paesi si divorzia direttamente
E quindi ad essere sbagliato è il principio della separazione
Del resto nel 98% dei casi chi chiede la separazione non torna più indietro. Dunque è statisticamente provato in Italia (e nel mondo) che non ha alcun senso obbligare i cittadini a riflettere sulla loro privatissima scelta attraverso il limbo della separazione;
In Italia per ottenere lo stato libero occorre attualmente sottostare a due distinti processi, separazione e divorzio, con possibili fasi di appello e giudizi di legittimità, con tempi della giustizia e spese per i cittadini esorbitanti.
E’ inoltre statisticamente dimostrato che la rapidità del processo limita il livello del conflitto.
Se non abroghiamo la separazione assisteremo sempre più al turismo divorzile italiano di cittadini che vanno all’estero per divorziare. Negli ultimi sei anni circa 8000 coppie italiane si sono rivolte alle giurisdizioni straniere per ottenere direttamente il divorzio lampo, valido ed efficace in Italia a tutti gli effetti.
Con amore
Evi Fongaro