Molto
spesso i padri rivendicano l'affido condiviso, il diritto di
frequentare i figli con regolarità e la possibilità di svolgere il
ruolo genitoriale in modo completo ed efficace. Essi avvertono
un profondo disagio nell'interpretare la parte
deresponsabilizzata del papà della domenica, i cui unici
doveri sono quelli di provvedere al mantenimento dei figli e di
farli divertire durante le ore che trascorrono insieme. Di
contro, si sta assistendo ad un proliferare di denunce nei confronti
di padri indegni, riguardanti maltrattamenti e abusi sessuali
sui figli bambini. Accuse infamanti, molte delle quali
risultano poi essere false. E se alcune di queste sono
attribuibili alla Sindrome della Madre Malevola, dettate cioè
da un bisogno patologico della ex moglie di punire l'ex marito
cercando di alienargli i figli, o alla Sindrome di Alienazione
Genitoriale (PAS), altre invece sembrano rispondere ad una vera
e propria strategia offensiva usata con superficialità e
incoscienza nelle cause di divorzio. Pur di "vincere"
non si tiene infatti conto dei danni che si possono arrecare ai
figli, i quali si sentono in colpa se indotti a testimoniare contro
il genitore e sminuiti e umiliati all'idea di avere un padre
indegno perché di frequente all'interno di questa categoria
vengono riuniti fenomeni che presentano caratteristiche
diverse.
La ricerca sulle false
denunce di abuso si è sviluppata principalmente in tre
direzioni: alcuni studi si sono concentrati
sull'accuratezza della ricostruzione dell'abuso da parte del
minore, altri hanno preso in considerazione le false denunce e i
cosiddetti "falsi ricordi" prodotti da adulti in
merito a presunti abusi subiti in età infantile, altri ancora hanno
indagato le false denunce generate nel contesto delle
controversie legali legate alla separazione. È quest'ul,timo
l'ambito nel quale viene evidenziata la loro maggiore incidenza:
un genitore risentito, nei confronti dell’altro partner può,
infatti, intenzionalmente architettare una causa di abuso.
La
portata del fenomeno ha condotto alcuni ricercatori a dare una
definizione specifica, ossia "Sindrome da accuse sessuali da
divorzio" (Sexual Allegations Divorce, SAIO Syndrome) (Bh e
Ross, 1987); come hanno sottolineato gli autori che ne hanno
delineato i tratti distintivi.
A
monte delle accuse è presente una storia familiare disfunzionale,
con conflitti irrisolti legati la separazione e a situazioni ambigue;
la madre, che generalmente è il genitore accusante, presenta di
solito una personalità isterica o border line, o comunque arrabbiata
e decisa a farsi "giustizia".
In
merito alla frequenza del fenomeno, i dati forniti dalla letteratura
sono piuttosto eterogenei uno studio condotto da Thoen e Tjaden
(1990) e quello svoltc Mclntosh e Prinz (1993) ha evidenziato che le
accuse all'interno di controversie legate all'affidamento dei figli
sultavano presenti nel 2% dei casi, mentre una ricerca più recente
di La Fortune e Carpenter mostra che il fenomeno si verifica con una
media del 30%.
I
soggetti, che possono o meno essere affetti da un disturbo di
personalità, risultano:
-soggetti
ossessionati dall' odio e dall'ostilità nei confronti dell'ex
partner e che fanno di tutto per arrecargli danno; in questi
casi il bambino viene strumentalizzato e diventa una pedina nella
battaglia contro l'ex compagno (il concetto elaborato dallo
psichiatra americano Richard Gardner (1987) di "Sindrome da
Alienazione Parentale" (PAS, Parental Alienation Syndrome)
trova spesso applicazione in situazioni di questo tipo, così come
quello di "Sindrome della Madre Malevola" )
-
soggetti ossessionati dall'idea che il figlio sia stato o possa
essere oggetto di abuso sessuale. Genitori come questi possono
arrivare a interrogare costantemente il bambino, ad esaminare i
suoi genitali al ritorno dalle visite presso l'altro genitore, a
sottoporlo ' di continuo a visite mediche, fino a quando qualche
professionistan non giunga a confermare il sospettato abuso. In
casi come questi, possono essere presenti anche più resoconti
infondati di abuso;
-
soggetti che reagiscono in modo abbastanza appropriato di fronte
ad una situazione ambigua rivolgendosi ad un esperto, ad esempio
un terapeuta, che tuttavia, in maniera avventata, comunica
al genitore che il bambino è stato sessualmente abusato.
Quando uno specialista esprime un parere sulla base della sua
autorevolezza professionale, è lecito che un genitore sensibile
ne risulti facilmente convinto.
Generalmente
il genitore che muove l'accusa, nel caso di un abuso realmente
accaduto, come evidenzia Gardner, tende a manifestare sentimenti
autentici di confusione, smarrimento e imbarazzo, cercando di
mantenere il segreto intorno all'accaduto; viceversa, nei casi
in cui la denuncia sia costruita, il genitore accusante esprime
il bisogno di raccontare i dettagli della vicenda a tutti
senza alcun sentimento di vergogna, si mostra fermamente
convinto dell'abuso fin dall'inizio ed è restio ad accettare
l'eventualità di spiegazioni alternative, tanto che, se
l'esperto consultato per primo esclude l’ abuso, il
genitore accusante continua a cercare altri professionisti che
confermino i suoi sospetti e richiede che le indagini
proseguano, senza preoccuparsi delle conseguenze che queste
possono produrre nel bambino. Alcuni genitori poi continuano ad
essere convinti che il loro bambino sia stato abusato anche dopo
che il Tribunale ha disposto l'archiviazione della denuncia e che è
stata decretata la ripresa dei contatti tra il minore e il genitore
accusato.
Rispetto
all’età del bambino coinvolto nelle false denunce, le ricerche
sottolineano come più frequentemente si tratti di bambini
molto piccoli, spesso al di sotto dei 5 anni, particolarmente
vulnerabili alle manipolazioni di un genitore arrabbiato e
assetato di vendetta contro l'ex partner.
Di
solito, nel caso delle false denunce, i resoconti sono di
natura piuttosto vaga e non riferiscono di un preciso comportamento
attribuito all'accusato; difficilmente si prestano ad essere
verificati o respinti, perché si basano su affermazioni quali"
qualcosa è successo", oppure "c'è qualcosa
di sbagliato, me lo sento", e la convinzione di chi accusa è
difficilmente intaccabile. Non di rado resoconti presentati dal genitore
accusante, che con maggiore' probabilità si riveleranno falsi, È
necessario inoltre sottolineare il ruolo spesso ricoperto dai
professionisti coinvolti negli episodi di false denunce: uno dei
fatti l'origine delle accuse è la conferma prematura di figure
professionali in merito alla verità dei sospetti .
Gli
errori di valutazione che si commettono riguardo alle
rivelazioni di abuso sessuale a danno di minori comportano
delle conseguenze a lungo termine che colpiscono tutte le parti
coinvolte nella vicenda: anche se in letteratura l'accento è stato
posto soprattutto sulle ripercussioni subite dal minore
realmente abusato che non viene creduto, anche nel caso di una
falsa denuncia ritenuta fondata, il bambino è destinato
purtroppo a subire un trauma. Il minore non solo rimane
intrappolato nella spirale dell'iter processuale, ma spesso è
avviato a percorsi terapeutici specifici per le vittime di abuso che
possono risultare confusivi e potenzialmente iatrogeni, senza
parlare poi della relazione del bambino con il genitore
accusato, che il più delle volte rischia di rimanere
irreparabilmente danneggiata
Evi