Christina's world - A. Whyet
Ciò
che è fuori è anche dentro;
e
ciò che non è dentro non è da nessuna parte.
Se
uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori.
E’
inutile andare a cercare nel mondo
quel
che non si riesce a trovare dentro di sé.
T.
Terzani – Un altro giro di giostra
Sono
stata finalmente a vedere la mostra alla Basilica Palladiana “Da
Raffaello a Picasso. Storie di sguardi, volti e figure”.
Le
mie visite a musei e mostre temporanee suscitano sempre qualche
spunto di scrittura e anche questa volta, tra opere di una bellezza
incommensurabile, appese su un riposante color malva, c'è n'è
stata qualcuna che ha fatto breccia più di altre: sono stati gli ultimi
due quadri, a pochi passi dall'uscita, verso il meraviglioso loggiato
che si affaccia su Piazza dei Signori.
Sono
opere di un pittore americano scomparso recentemente, Andrew Whyet.
Chambered Nautilus - A. Whyet
Christina Olson - A. Whyet
Dove si posa lo sguardo di queste due donne?
Sono
immobili ma sono altrove. Sono dentro ma anche fuori.
Inducono
a porsi domande. Sono tese verso l'infinito.
Cosa
vogliono? Cosa cercano? Che senso ha la loro vita?
Entrambe
mi fanno pensare che siano assorte in una ricerca, di significato e
di sogno.
Quante
donne che ascolto sono in questo equilibrio precario.
Accompagno
i loro sguardi e li vedo posarsi in molti luoghi.
Alcune
stanche di essere dove sono, cercano nuovi lidi cui approdare.
Altre
in cerca di senso, trovano punti fermi per restare.
Altre
ancora si posano inquiete su interrogativi, per donare certezze alle
maree interiori che da troppo tempo si infrangono sulle rive delle
loro anime.
Poi
ci sono quelle che portano sguardi altrui, lame taglienti che segnano
confini.
In
ogni caso i loro occhi non si limitano a posarsi solo su ciò che
già hanno davanti.
Esplorano
verità nascoste, oltre i limiti prestabiliti dalle convenzioni, dai
pregiudizi, dai dover essere.
La
mia stanza diventa così una finestra sul mondo, quello fuori, ma
soprattutto quello dentro.
A
volte ci si affaccia e non si scorge alcuna luce.
Altre
volte si resta abbagliate.
Col
tempo si impara a cercare, osservare, trovare.
Trovare
conforto nel tiepido sole che scalda.
Lasciarsi
inondare da una brezza sottile portatrice di liete novelle.
Scorgere
la vita in un dettaglio fra quattro mura che fino ad allora sembrava
nascosto.
Con lo sguardo puoi donare attenzione o toglierla. Riconoscere o riconoscerti.
Accettare
che non tutto ciò che riluce è prezioso.
E
non tutto quello che è ombra è dolore.
Buona
settimana
virginia
[ps. Christina Olson era una vicina di Whyet che per una malattia non ha mai potuto camminare, ma si spostava trascinandosi a terra con la forza delle braccia. L'altra donna era sua suocera, costretta a letto da una malattia. In entrambi i casi il pittore ci mostra la bellezza e la dignità di ogni vita, nel virtuosismo della verità così com'è, senza romanticismo.]
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