domenica 2 dicembre 2012

Sguardi e confini


Christina's world - A. Whyet


Ciò che è fuori è anche dentro;
e ciò che non è dentro non è da nessuna parte.
Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori.
E’ inutile andare a cercare nel mondo
quel che non si riesce a trovare dentro di sé.
T. Terzani – Un altro giro di giostra


Sono stata finalmente a vedere la mostra alla Basilica Palladiana “Da Raffaello a Picasso. Storie di sguardi, volti e figure”.

Le mie visite a musei e mostre temporanee suscitano sempre qualche spunto di scrittura e anche questa volta, tra opere di una bellezza incommensurabile, appese su un riposante color malva, c'è n'è stata qualcuna che ha fatto breccia più di altre: sono stati gli ultimi due quadri, a pochi passi dall'uscita, verso il meraviglioso loggiato che si affaccia su Piazza dei Signori.

Sono opere di un pittore americano scomparso recentemente, Andrew Whyet.

Chambered Nautilus - A. Whyet

Christina Olson - A. Whyet


Dove si posa lo sguardo di queste due donne?

Sono immobili ma sono altrove. Sono dentro ma anche fuori.

Inducono a porsi domande. Sono tese verso l'infinito.

Cosa vogliono? Cosa cercano? Che senso ha la loro vita?

Entrambe mi fanno pensare che siano assorte in una ricerca, di significato e di sogno.

Quante donne che ascolto sono in questo equilibrio precario.

Accompagno i loro sguardi e li vedo posarsi in molti luoghi.

Alcune stanche di essere dove sono, cercano nuovi lidi cui approdare.

Altre in cerca di senso, trovano punti fermi per restare.

Altre ancora si posano inquiete su interrogativi, per donare certezze alle maree interiori che da troppo tempo si infrangono sulle rive delle loro anime.

Poi ci sono quelle che portano sguardi altrui, lame taglienti che segnano confini.

In ogni caso i loro occhi non si limitano a posarsi solo su ciò che già hanno davanti.

Esplorano verità nascoste, oltre i limiti prestabiliti dalle convenzioni, dai pregiudizi, dai dover essere.

La mia stanza diventa così una finestra sul mondo, quello fuori, ma soprattutto quello dentro.

A volte ci si affaccia e non si scorge alcuna luce.

Altre volte si resta abbagliate.

Col tempo si impara a cercare, osservare, trovare.

Trovare conforto nel tiepido sole che scalda.

Lasciarsi inondare da una brezza sottile portatrice di liete novelle.

Scorgere la vita in un dettaglio fra quattro mura che fino ad allora sembrava nascosto.
 
Con lo sguardo puoi donare attenzione o toglierla. Riconoscere o riconoscerti.

Accettare che non tutto ciò che riluce è prezioso.

E non tutto quello che è ombra è dolore.

 
Buona settimana

virginia

[ps. Christina Olson era una vicina di Whyet che per una malattia non ha mai potuto camminare, ma si spostava trascinandosi  a terra con la forza delle braccia. L'altra donna era sua suocera, costretta a letto da una malattia. In entrambi i casi il pittore ci mostra la bellezza e la dignità di ogni vita, nel virtuosismo della verità così com'è, senza romanticismo.]

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