lunedì 14 ottobre 2013

Sul silenzio e la parola


 
Sarà che in questa settimana terrò ben due corsi sul rilassamento, così mi trovo a entrare in risonanza con l'argomento e i suoi presupposti.

Sarà che a volte sento la necessità fisica, impellente di assaporarlo con tutti i sensi, quando gli stimoli fuori sono invadenti.

Il silenzio è un isola felice. Almeno per me, in certi momenti.

Per molti è invece il vuoto, l'abbandono, la mancanza.

Per altri è l'imposizione, l'obbligo a tacere di fronte a chi è più forte di te e non permette repliche.

Per qualcuno può anche rappresentare una difesa, uno spazio privato dove trovare riparo.

Per un altro ancora è il modo alternativo per lottare.

Pensando a tutti coloro che narrano la loro storia a parole nella mia stanza, vado con la mente anche ai silenzi che hanno riempito lo spazio fra le pareti: silenzi densi oppure liquidi, silenzi duri come pietra e altri ricchi di commozione, silenzi falsi e altri più schiaccianti di mille parole...

silenzi pieni di respiri, silenzi in apnea, silenzi rotti dal pianto oppure come puntini sospesi, in cerca di risposte sfuggenti.

Proverò a tratteggiare parole sul silenzio, romanzando sulle storie di chi me lo ha raccontato:

Pensavo che tacere verità scomode potesse essere una forma silenziosa di rispetto dell'altro, poi ho scoperto che se avessi urlato a squarciagola avrei fatto meno male.

Credevo che chiudermi in un mutismo provocatorio avrebbe fatto accorrere gli altri, preoccupati perché non esprimevo il mio sentire. In realtà hanno sempre creduto che non avessi niente da dire, né tanto meno che riuscissi a percepire alcunché.


Quando gli chiedevo il perché di certi gesti, interpretavo i suoi silenzi come difficoltà a rivelarmi particolari che mi avrebbero permesso di comprendere, per perdonarlo ancora e ancora... Poi ho scoperto che non conosceva le risposte, non possedeva il dizionario emotivo per dare un senso al dolore, né il suo, né il mio.


I silenzi di mia figlia mi spaventavano. Frustrata non avevo appiglio che mi facesse da ponte fra me e lei... c'era un baratro e molte volte ho avuto la tentazione di caderci.
Le parole di mia mamma mi stordivano. Avevo bisogno di difendermi, costruire una trincea per ripararmi dalla sua ingombrante presenza nella mia vita.


Odio i silenzi. Entro in casa e accendo la tv, perché mi sembra di avere compagnia. In auto c'è la radio, al lavoro quel brusio di sottofondo mi culla. Non sopporto quando qualcuno mi guarda e non dice alcunché...


Amo quegli sguardi che dicono tutto. Adoro ritagliare spazi privati di riserbo e ovatta. Il silenzio nella mia casa dove creare un'oasi, un rifugio. Spegnere tutto e semplicemente stare.


Non ho mai potuto dire quello che volevo. Ho fatto del silenzio la mia virtù, non potendo fare delle grida il mio difetto. Oggi mi ritrovo a dover fare una logopedia delle emozioni: incapace di esprimere qualsiasi vissuto, per poter tornare a comunicare col mondo.


Quante sfaccettature ha il silenzio?

Spesso lo si vive solo in negativo, come l'assenza di suoni, parole, pensieri... mentre in realtà può nascondere immense ricchezze. Svelare aspetti di noi inaccessibili.

Viviamo in un mondo in cui ormai non esiste più nemmeno il silenzio della scrittura, dato che siamo continuamente interconnessi con il resto del mondo.

Entrare nel silenzio come dimensione, è un atto di volontà. Diventa una scelta. Sempre più ardua.

Perché entrare nel silenzio è fare un passo dentro se stessi, avere un'attenzione consapevole per quello che c'è dentro, invece che fuori.

Tutto quello che c'è. Ma soprattutto “come” c'è.

Non si può cercare il “vuoto” se prima non si è scandagliato e conosciuto il “pieno”.

Il silenzio interiore, chimera forse irraggiungibile, può avvicinarsi quando facciamo la pace con noi, accettando tutti i suoni che il nostro animo produce.


Fa' silenzio intorno a te, se vuoi udir cantare l'anima tua

A. Graf


buona settimana

virginia


Oceano di silenzio - F. Battiato 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quanto ti dobbiamo per questo ?
Ci raggiungi sempre nel profondo delle nostre anime . Grazie

donneincontatto ha detto...

grazie a te.
Mi limito a riportare poeticamente, a modo mio, quella che è la vita di ciascuno, visto che ho il privilegio di accoglierne i frammenti più segreti.