Il
sesso, parola inflazionata e allo stesso tempo così intimista.
Tutti
ne parlano, tutti ne sono incuriositi, magneticamente attratti,
uomini e donne, tutti, ma gelosamente ognuno a suo modo, ognuno per
motivi diversi e percorsi tortuosi, o forse troppo semplici.
Provoca
imbarazzo il sesso.
Provoca
qualche volta rifiuto. Spesso vergogna. In alcuni libertà.
Perché?
Perché
attraverso questa parola si entra in una sfera così intima di agiti
e modi di essere che non è facile svelare e svelarsi.
Passa
molte volte attraverso l'umorismo il sesso, per poter entrare in una
conversazione.
È
una nostra difesa dal disagio che nasce dentro ogni volta che
velatamente si affaccia in un confronto.
Sia
che passiamo da un atteggiamento paternalistico a uno sfrontatamente
libertino, comunque il senso di disagio rimane, lì, sotterraneo a
farci compagnia...
La
ricerca del piacere è qualcosa che ci appartiene da sempre: fin da
bambine se ne cerca in qualche modo appagamento, in maniera
esplorativa e senza logica, ma così accade. È un momento molto
delicato e importante, che l'adulto, genitore, non sa come affrontare
nel caso ne scopra la pratica: può venire vietata, apostrofandola
come qualcosa di sconveniente e “cattivo”, oppure può venire in
qualche modo spiegata, cercando di limitare le sue espressioni in
momenti lontani dagli occhi altrui, altre volte ancora può essere
omessa e taciuta, nell'attesa che le cose evolvano e cambino da sole.
Spesso
il percorso di scoperta, qualsiasi sia stato il suo esordio, continua
in maniera solitaria, perché i genitori si trovano in difficoltà a
rispondere a domande sul sesso, sulla contraccezione, sulla prima
volta, in maniera esaustiva e chiara.
I papà si limitano a dare
pacche sulle spalle ai ragazzi, ponendo l'accento sull'importanza di
“non fare cazzate” (leggi: non mettere incinta nessuna) le
mamme, oscillano fra la voglia di chiedere e quella di non sapere,
rivolte alle figlie con sguardi che sanno ma non osano domandare,
cercando e sperando che per le loro bambine avvenga tutto il più
tardi possibile e in un rapporto che ne valga la pena.
La
vita sessuale è un mistero.
Non
è così immediata e spontanea come si potrebbe credere.
Sulla
carta, dovrebbe essere il momento che ci mette in contatto con la
nostra parte più istintiva e primordiale, con la nostra fisicità
vissuta finalmente in maniera liberatoria e scevra da tutti i vincoli
estetici fini a se stessi, che mostriamo continuamente al mondo.
In
realtà, a volte, hanno ragione gli uomini: le donne sono perennemente
attente a non avere un capello fuori posto (leggi: chili di troppo,
peli di troppo, la biancheria intima giusta, la pelle tonica, ecc...)
e così rischiano di perdere la bellezza dell'incontro con l'altro
su un altro piano, che è quello della spontaneità e complicità dei
due corpi, semplicemente mezzo per fonderci in un atto di piacere
reciproco.
Il
piacere non passa necessariamente dagli occhi: passa attraverso i
pori della pelle, passa dal naso, dalle mani, dalla bocca, dalle orecchie... è un
atto completo e che completa, riunisce due corpi in un corpo solo,
riuscendo ad elevare magicamente un vissuto di unione in comunione,
di carne, cuore e anima.
Tutti e cinque i sensi possono partecipare fondendosi per creare un'atmosfera piena e appagante, alla base di un'esperienza unica e irripetibile ogni volta.
A
tal proposito, mi piace citare la lingua ebraica che è una lingua
sacra, dove le lettere sono considerate canali energetici di energia
spirituale, ovvero canali metafisici.
Le
parole che significano uomo e donna
יאש
אשה
si
differenziano per due lettere ( י
ה )
che rappresentano la radice della parola Dio, impronunciabile per la
cultura ebraica. Questo però ci fa anche vedere come, dall’unione
dell’uomo e la donna si possa avere una incarnazione del divino che
è in noi, l’aspetto sacro della sessualità.
L’altra
radice che rimane ( אש
)
togliendo l'aspetto “sacro” significa “fuoco”, che brucia e
si consuma, che è fine a se stesso, senza la parte più spirituale.
Quindi,
il potere transpersonale del sesso può emergere solo se questa
esperienza viene vissuta dal nostro centro, come esperienza della
totalità.
Facendo
riferimento alla radice ebraica del verbo “conoscere” si può
rilevare come sia la stessa usata per esprimere il fare l’amore,
quindi bisogna sottolineare la “possibilità” di questa
esperienza e di un tale modello che va vissuto e conosciuto, con
umiltà e libertà, senza avere aspettative troppo elevate.
La
nostra sessualità evolve con noi, in base alle esperienze, agli
incontri, al coraggio di manifestare apertamente all'altro i propri
bisogni, conoscendoli di pari passo.
Cambia
il rapporto sessuale nel tempo? Si, certo che cambia, si adegua ai
cambiamenti corporei, nell'uomo come nella donna, non senza
difficoltà o aspetti da accettare e integrare, ma è qualcosa che ad
un certo punto trascende la pulsione di un tempo: è davvero
l'incontro, il rispetto dei ritmi, il conoscersi davvero ed entrare
in una dimensione – anche giocosa – del vivere la vicinanza in un
modo diverso ma ancora unico, come unico è quel rapporto che vi
lega, dove anche un abbraccio, in un momento particolare, fa la
differenza su tutto.
Così
come ogni vita è fatta di tappe uniche e irripetibili e dà origine
a un significato più ampio, che ci guida nel nostro cammino
personale, così la nostra vita sessuale, fa dei percorsi, a volte
lineari, altre volte tortuosi, ma se guardiamo bene fra le curve o le
strade in salita, appare un disegno magnifico, che schiude a risposte
più ampie: il piacere, così come il senso della vita, è lì dove
ciascuna lo trova e nel modo che è più in sintonia con la propria
anima in crescita (leggi: che può essere scoperto, riscoperto,
modificato, amplificato, liberato...a tutte le età!)
Buona settimana
virginia
1 commento:
ma questo sito e solo xdonne?? io le adoro le donne sopratutto quelle intelligenti in tutti i sens. ciao
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