lunedì 4 novembre 2013

Sensualmente te


 
 
Il sesso, parola inflazionata e allo stesso tempo così intimista.

Tutti ne parlano, tutti ne sono incuriositi, magneticamente attratti, uomini e donne, tutti, ma gelosamente ognuno a suo modo, ognuno per motivi diversi e percorsi tortuosi, o forse troppo semplici.

Provoca imbarazzo il sesso.

Provoca qualche volta rifiuto. Spesso vergogna. In alcuni libertà.

Perché?

Perché attraverso questa parola si entra in una sfera così intima di agiti e modi di essere che non è facile svelare e svelarsi.

Passa molte volte attraverso l'umorismo il sesso, per poter entrare in una conversazione.

È una nostra difesa dal disagio che nasce dentro ogni volta che velatamente si affaccia in un confronto.

Sia che passiamo da un atteggiamento paternalistico a uno sfrontatamente libertino, comunque il senso di disagio rimane, lì, sotterraneo a farci compagnia...

La ricerca del piacere è qualcosa che ci appartiene da sempre: fin da bambine se ne cerca in qualche modo appagamento, in maniera esplorativa e senza logica, ma così accade. È un momento molto delicato e importante, che l'adulto, genitore, non sa come affrontare nel caso ne scopra la pratica: può venire vietata, apostrofandola come qualcosa di sconveniente e “cattivo”, oppure può venire in qualche modo spiegata, cercando di limitare le sue espressioni in momenti lontani dagli occhi altrui, altre volte ancora può essere omessa e taciuta, nell'attesa che le cose evolvano e cambino da sole.

Spesso il percorso di scoperta, qualsiasi sia stato il suo esordio, continua in maniera solitaria, perché i genitori si trovano in difficoltà a rispondere a domande sul sesso, sulla contraccezione, sulla prima volta, in maniera esaustiva e chiara.
I papà si limitano a dare pacche sulle spalle ai ragazzi, ponendo l'accento sull'importanza di “non fare cazzate” (leggi: non mettere incinta nessuna) le mamme, oscillano fra la voglia di chiedere e quella di non sapere, rivolte alle figlie con sguardi che sanno ma non osano domandare, cercando e sperando che per le loro bambine avvenga tutto il più tardi possibile e in un rapporto che ne valga la pena.

La vita sessuale è un mistero.

Non è così immediata e spontanea come si potrebbe credere.

Sulla carta, dovrebbe essere il momento che ci mette in contatto con la nostra parte più istintiva e primordiale, con la nostra fisicità vissuta finalmente in maniera liberatoria e scevra da tutti i vincoli estetici fini a se stessi, che mostriamo continuamente al mondo.

In realtà, a volte, hanno ragione gli uomini: le donne sono perennemente attente a non avere un capello fuori posto (leggi: chili di troppo, peli di troppo, la biancheria intima giusta, la pelle tonica, ecc...) e così rischiano di perdere la bellezza dell'incontro con l'altro su un altro piano, che è quello della spontaneità e complicità dei due corpi, semplicemente mezzo per fonderci in un atto di piacere reciproco.

Il piacere non passa necessariamente dagli occhi: passa attraverso i pori della pelle, passa dal naso, dalle mani, dalla bocca, dalle orecchie... è un atto completo e che completa, riunisce due corpi in un corpo solo, riuscendo ad elevare magicamente un vissuto di unione in comunione, di carne, cuore e anima. 
Tutti e cinque i sensi possono partecipare fondendosi per creare un'atmosfera piena e appagante, alla base di un'esperienza unica e irripetibile ogni volta.  

A tal proposito, mi piace citare la lingua ebraica che è una lingua sacra, dove le lettere sono considerate canali energetici di energia spirituale, ovvero canali metafisici.

Le parole che significano uomo e donna

יאש

אשה

si differenziano per due lettere ( י ה ) che rappresentano la radice della parola Dio, impronunciabile per la cultura ebraica. Questo però ci fa anche vedere come, dall’unione dell’uomo e la donna si possa avere una incarnazione del divino che è in noi, l’aspetto sacro della sessualità.

L’altra radice che rimane ( אש ) togliendo l'aspetto “sacro” significa “fuoco”, che brucia e si consuma, che è fine a se stesso, senza la parte più spirituale.

Quindi, il potere transpersonale del sesso può emergere solo se questa esperienza viene vissuta dal nostro centro, come esperienza della totalità.

Facendo riferimento alla radice ebraica del verbo “conoscere” si può rilevare come sia la stessa usata per esprimere il fare l’amore, quindi bisogna sottolineare la “possibilità” di questa esperienza e di un tale modello che va vissuto e conosciuto, con umiltà e libertà, senza avere aspettative troppo elevate.

 
La nostra sessualità evolve con noi, in base alle esperienze, agli incontri, al coraggio di manifestare apertamente all'altro i propri bisogni, conoscendoli di pari passo.

Cambia il rapporto sessuale nel tempo? Si, certo che cambia, si adegua ai cambiamenti corporei, nell'uomo come nella donna, non senza difficoltà o aspetti da accettare e integrare, ma è qualcosa che ad un certo punto trascende la pulsione di un tempo: è davvero l'incontro, il rispetto dei ritmi, il conoscersi davvero ed entrare in una dimensione – anche giocosa – del vivere la vicinanza in un modo diverso ma ancora unico, come unico è quel rapporto che vi lega, dove anche un abbraccio, in un momento particolare, fa la differenza su tutto.

Così come ogni vita è fatta di tappe uniche e irripetibili e dà origine a un significato più ampio, che ci guida nel nostro cammino personale, così la nostra vita sessuale, fa dei percorsi, a volte lineari, altre volte tortuosi, ma se guardiamo bene fra le curve o le strade in salita, appare un disegno magnifico, che schiude a risposte più ampie: il piacere, così come il senso della vita, è lì dove ciascuna lo trova e nel modo che è più in sintonia con la propria anima in crescita (leggi: che può essere scoperto, riscoperto, modificato, amplificato, liberato...a tutte le età!)

Buona settimana
virginia

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma questo sito e solo xdonne?? io le adoro le donne sopratutto quelle intelligenti in tutti i sens. ciao