Come
promesso lunedì scorso (se lo hai perso lo trovi qui) anche questa
settimana continuiamo le riflessioni sul significato profondo
dell'amore romantico.
Partiamo
sempre da una frase di Branden:
Forse
uno dei requisiti essenziali per far funzionare una relazione
romantica è che sia basata sulla realtà, cioè sulla capacità e la
volontà di vedere il partner per quello che è, con i suoi difetti
oltre che le sue virtù, invece di tentare di alimentare l'amore con
la fantasia.
(
N. Branden “La psicologia dell'amore romantico” pag. 139)
E
partiamo da qui perché questa è l'illusione più diffusa.
Spesso
le persone, più che innamorarsi di un altro da sé, si innamorano
dei propri bisogni insoddisfatti, incarnati in una persona in un
certo momento, e su quelli poi creano il resto.
È
come costruire una casa senza fondamenta, accontentandosi di aver
visto in superficie che il terreno “tiene”.
Per
semplificare, immaginiamo una persona X con una ferita di abbandono
da parte di una persona Y, subita e mai elaborata.
Quando
X incontrerà Y2 – ovvero un partner che gli ricorda il primo per
alcune caratteristiche così che ai suoi occhi la vera identità è
come se non ci fosse – potrà scoccare la scintilla e il desiderio
di cominciare una storia nuova, ignorando totalmente che quell'Y2 è
soltanto un aspetto di una persona Z, molto diversa dalla prima.
Forse
escluso l'aspetto Y2, X e Z hanno davvero poco in comune, così
quando la proiezione cadrà, X si ritroverà a dire “non ti
riconosco più... tu non mi ami... o non sei quello/a che voglio per
me”.
Dunque,
per vivere un amore autentico, occorre riuscire a scorgere tutto
dell'altro, non solo ciò che fa comodo o appaga desideri
insoddisfatti.
Questo
è romanticismo realistico, non romanticismo da fiaba.
Quando
la passione e la realtà sono integrate, l'amore può fiorire.
(ibidem,
pag. 140)
Come
mantenerlo?
Il
discorso si fa sempre più complesso.
Le
relazioni di coppia sono uniche e irripetibili, perché fatte da
persone con la propria storia e vissuto emotivo, ma possiamo qui
gettare alcune basi fondamentali per costruire in maniera sana un
rapporto durevole.
Nella
prima fase di ogni rapporto i partner sono più disponibili ad
aprirsi, condividere, scambiare opinioni ma anche scoprire aspetti
dell'altro ancora sconosciuti.
Col
tempo sembra che questa attitudine si inaridisca lentamente e
inesorabilmente...
qualcuno
adduce il problema del tempo che manca, qualcun altro si lamenta che
vengono sempre prima i bisogni dei figli, delle mansioni quotidiane
da svolgere, altri si limitano a dire semplicemente che ormai ci si
conosce e non c'è più niente da scoprire...
E
il legame scivola in un'alienazione che lo impoverisce giorno dopo
giorno.
La
possibilità di salvezza nasce dalla consapevolezza di sé,
dall'opportunità che ciascuno può darsi di rimettere in circolo la
comunicazione.
Ma
non una comunicazione qualsiasi.
Si
tratta di raccontare di nuovo cosa succede dentro, di raccontarsi e
creare un atmosfera dove anche l'altro possa sentirsi libero di
farlo.
Il
primo passo però è personale e intrapsichico.
Chiediti
ora: sono libera di ammettere i miei sentimenti e farne esperienza?
Se
l'espressione dei sentimenti è condizionata dalla paura,
dall'inibizione, dai sensi di colpa (tutte cose che possono affondare
le radici nella storia della vostra vita) allora sarà difficile
poterle mettere in relazione nella coppia.
Se
abbiamo imparato a rimproverare noi stessi e tenerci ramanzine per i
sentimenti, le emozioni e le reazioni “inappropriate”, tratteremo
nello stesso modo anche gli altri. […]
Incoraggeremo
la persona che amiamo a mettere in pratica lo stesso disconoscimento
e la stessa auto-alienazione che usiamo noi. È uno dei tanti modi in
cui uccidiamo l'amore e anche la passione.
Quindi
dobbiamo chiederci: sono capace di creare un contesto in cui il mio
partner si sente libero di condividere sentimenti, emozioni, pensieri
e fantasie senza timore che io lo condanni, lo attacchi, lo
rimproveri o mi ritragga? E il mio partner crea per me un contesto
simile?
(ibidem,
pag. 144)
Vi
lascio nel far risuonare dentro di voi queste domande fondamentali
e
vi auguro una serena settimana
virginia
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