“All'inizio
io ero una persona che non sapeva niente al di fuori della propria
esperienza.
Poi
mi dissero delle cose, e divenni due persone: la bambina che diceva
che era tremendo che i ragazzi avessero acceso un fuoco nel campo lì
vicino dove arrostivano delle mele (che era quello che dicevano le
donne) - e la bambina che , quando i ragazzi erano chiamati dalle
loro madri perché tornassero al negozio, correva fuori e andava a
badare al fuoco e alle mele perché le piaceva farlo.
Dunque
c'erano due Io.
Un
Io faceva sempre qualcosa che l'altro Io disapprovava. Oppure l'altro
Io diceva una cosa che io disapprovavo.
Tante
discussioni dentro di me. […]
La
cosa più importante è fare carriera. La cosa più importante è
sposarsi. Al diavolo tutti quanti. Sii carina con tutti. La cosa più
importante è il sesso. La cosa più importante è avere soldi in
banca. La cosa più importante è piacere a tutti. La cosa più
importante è vestirsi bene. La cosa più importante è essere
sofisticati e dire quello che non intendi e non farlo sapere a
nessuno. La cosa più importante è essere sempre il primo . La cosa
più importante è una pelliccia nera di foca e l'argenteria. La cosa
più importante è essere puliti. La cosa più importante è pagare
sempre i debiti. La cosa più importante è non farsi battere da
nessuno. La cosa più importante è voler bene ai genitori. […]
Improvvisamente:
“che cosa sto facendo?” “devo andare avanti tutta la vita a
fare il clown?” “cosa sto facendo, sto andando a feste a cui non
mi diverto?” “cosa sto facendo? Sto con persone che mi annoiano?”
“perché sono così vuota, vuota, riempita di vuoto?” .
Una
corazza. Come mai mi sono andata mettendo questa corazza?
(B.
Stevens e C. Rogers, 1987)
In
questo brano tratto da “Da persona a persona. Il problema di
essere umani” abbiamo testimonianza di ciò che accade spesso
dentro la nostra psiche, a volte in maniera cosciente, altre volte
totalmente a nostra insaputa.
Quando
i conflitti sono così radicati in profondità e sussistono dal tempo
dell'infanzia nemmeno ci accorgiamo della loro esistenza, ovvero non
li percepiamo come tali perché ci siamo strutturati intorno a una
sola delle due polarità (es. se dovevi fare solo la brava per essere
vista, la parte “cattiva” - nel senso di ribelle, egoista,
indipendente ecc. viene rinnegata e sepolta nell'inconscio).
In
psicosintesi si definiscono queste parti in conflitto
“subpersonalità” ovvero dei diversi “io” che coesistono in
noi. Si tratterebbe dunque di veri e
propri piccoli personaggi che ci abitano, con una struttura
caratteriale, sentimenti, emozioni e soprattutto bisogni da
soddisfare.
Ci
sono momenti o situazioni particolari in cui ci ritroviamo a pensare
e sentire in maniera opposta, a comportarci come se fossimo due
persone diverse, e tutto questo può portare da una parte al
perpetuarsi senza fine del conflitto oppure a uno stallo, in cui ci
sentiamo come nelle sabbie mobili senza alcuna via di uscita.
Che
fare dunque?
Quello
che di solito si fa nella vita di tutti i giorni quando ci sono due
persone che non riescono a mettersi d'accordo: si nomina qualcuno
super partes che possa essere obiettivo e aiuti i due a trovare una
soluzione costruttiva.
Nel
caso del nostro mondo interiore, questa istanza super partes è
rappresentata dall'Io, ma non uno dei tanti Io che ci abitano. Si
tratta del testimone interiore, quella parte di noi che può
semplicemente osservare e restare fuori dalla dinamica.
La
funzione dell'Io è quella di riuscire a vedere il processo in atto,
descriverlo e estrapolare i diversi bisogni che nel conflitto spesso
sono confusi.
Vi
faccio un esempio a partire da uno dei conflitti del brano sopra
riportato:
La
cosa più importante è fare carriera. La cosa più importante è
sposarsi
Sono
due posizioni apparentemente inconciliabili. Soprattutto se viste
l'una dal punto di vista dell'altra.
La
posizione dell'Io invece è centrale e può avere uno sguardo di
insieme su entrambe.
Da
qui si può cominciare a porsi domande fondamentali per comprendere
meglio.
Es.
La cosa più importante è fare carriera. - chi
fa/faceva questa affermazione? Da dove nasce? [es. un genitore ha
tramandato questa convinzione? Oppure proprio perché un genitore non
l'ha potuta fare allora questo dictat passa inconsciamente al
figlio?]
quale
bisogno appaga questa convinzione? [di riconoscimento sociale? Di
ottenere denaro che elevi a migliori condizioni di vita? Di essere
approvato dal genitore di cui sopra? Di non avere bisogno di essere
mantenuta come la propria madre sottomessa al marito? Ecc...]
Lo
stesso si può fare con l'affermazione opposta.
E
successivamente fare chiarezza individuando i bisogni personali da
quelli indotti.
Solo
così si può davvero scegliere.
Solo
andando in profondità è possibile dare risoluzione al conflitto,
perché spesso vi accorgerete che le varie subpersonalità nascono
proprio come risposta a necessità infantili di trovare un ordine al
proprio mondo, ma poi si mantengono come tali anche nella vita
adulta, portandovi a sentire, pensare e vedere le cose con un filtro
che altera la realtà.
Nessuna
delle nostre parti va rifiutata o demonizzata, perché tutte sono
portatrici di contenuti che opportunamente analizzati possono essere
riorganizzati per una personalità più completa e armonica, intorno
alla nostra vera essenza.
“realizzare
perfettamente la nostra natura
ecco
lo scopo per il quale siamo vivi”
(O.
Wilde)
buona settimana
virginia
ps. se volete approfondire trovate importanti spunti in "Scoprite le vostre personalità. il nostro mondo interno e i personaggi che lo abitano" di John Rowan - Ed. Astrolabio.
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