Ieri
era la festa degli innamorati e oggi mi dà l'opportunità di parlare
ancora d'amore e di coppia.
Prenderò
in prestito stralci di un libro che mi piace molto e del quale vi
avevo già parlato (qui) qualche tempo fa: “La psicologia
dell'amore romantico” di Nathniel Branden.
L'amore
è una condizione necessaria per un matrimonio felice, ma […]
tutt'altro che sufficiente per aspirare a una felicità stabile.
[…]
La
decisione di sposarsi è razionalmente la decisione di condividere
un'avventura, non di chiudersi in un bozzolo, in un paradiso
immutabile. Un simile paradiso infatti non esiste.
(pag.
205)
Che
ne è allora dell'immagine idilliaca dell'amore che ci fa sognare e
alla quale spesso aspiriamo? Date queste affermazioni sembrerebbe che
un amore che dura per tutta la vita risulti una chimera.
In
realtà occorre cambiare il punto di vista:
[…]
il desiderio di stabilità, di prolungare questo momento per sempre,
è del tutto comprensibile. Ma non è realizzabile. Non perché
l'amore sia instabile – può essere la cosa più stabile della
nostra vita – ma perché il cambiamento e il movimento sono le cose
più naturali del mondo.
Dunque
la sfida dell'amore romantico non è con se stesso, ma con le grandi
o piccole trasformazioni che la nostra vita ci mette di fronte, con
la nostra inevitabile crescita e evoluzione nel tempo e in
conseguenza agli eventi che ci accadono.
A
volte un uomo e una donna si lasciano non perché lo richiedano la
loro crescita e il loro sviluppo, come forse dicono a se stessi, ma
perché uno dei due ha ostacolato il processo evolutivo dell'altro.
[…]
poniamo
che un uomo faccia lo stesso lavoro da quindici anni e si senta
insoddisfatto, annoiato, non realizzato. Vuole una nuova sfida. La
moglie è perplessa e spaventata. Che cosa succederà? Avranno la
stessa sicurezza economica di cui hanno goduto fino ad ora?perché
lui non è più interessato ai vecchi amici? Perché si è messo a
leggere così tanto? La prossima novità sarà che si interesserà ad
altre donne? Le prende il panico.
Quando
lui cerca di spiegarle che cosa gli sta succedendo, lei non ascolta.
Teme di perdere quello che ha. E proprio a causa di questo timore
comincia a perderlo davvero.
Un
marito riferisce che la moglie è sbadata, che non sa nemmeno far
quadrare il suo conto in banca. L'ama, dice, ma come vorrebbe che
fosse più matura! Succede qualcosa: per qualche misterioso processo
di crescita di cui lui non si accorge nemmeno, lei diventa più
responsabile, comincia a interessarsi al lavoro di lui, fa domande
intelligenti, decide di aprire un'attività tutta sua. Lui è
distrutto: che cosa ne è della meravigliosa ragazzina con cui era
tanto felice? Lei lo guarda negli occhi e vede un nemico, il nemico
della sua realizzazione personale. Vuole il suo amore, vuole rimanere
sposata con lui ma vuole anche sentirsi un essere umano completo.
Deve tornare a essere una ragazzina irresponsabile e odiare il marito
per il resto dei suoi giorni, o deve continuare a lottare per
crescere e così allontanarlo per sempre da sé?
(ibidem,
pag.206)
Ciò
che fa morire l'amore è proprio l'immobilità, la paura che
paralizza e che può portare uno dei due partner a impedire la
crescita dell'altro, ma anche a boicottare la propria, sperando che
il rapporto si salvi, mentre in realtà viene minato allo stesso
modo.
Tutte
le qualità e gli atteggiamenti necessari per realizzare l'amore
romantico richiedono maturità. […] due persone indipendenti e
alla pari non si prosciugano a vicenda: si nutrono. […]
Nutrire
un altro essere umano vuol dire accettare l'altra persona per quello
che è, e nello stesso tempo credere che possieda delle potenzialità
da realizzare. Vuol dire essere sinceri con lei riguardo i nostri
bisogni e desideri, e tenere sempre presente che l'altro non esiste
solo al fine di soddisfarli. Vuol dire esprimere fiducia nella forza
e nelle risorse interne dell'altro, ma essere disposti a offrirgli
aiuto quando lo chiede (e a volte senza bisogno che lo chieda). Vuol
dire creare un contesto in cui l'altro sente di contare qualcosa,
sente che l'espressione dei suoi pensieri e sentimenti sarà ben
accolta, ma anche saper rispettare il suo bisogno, a volte, di
silenzio e solitudine.
(ibidem,
pag. 164)
La
maturità emotiva rappresenta l'unica possibilità per riuscire a
gestire il cambiamento, per affrontare la vita senza sentirsi
deprivati come bambini; in questo modo anche la nostra autostima
crescerà e si innescherà un processo virtuoso che renderà più
ricco il rapporto di coppia.
Come
abbiamo già visto (qui): “un matrimonio di successo richiede di
innamorarsi molte volte, sempre della stessa persona”, ed ecco che
proprio in questo modo, sarà possibile il “per sempre”.
Buona
settimana
virginia
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