Oggi voglio
occuparmi di donne...di donne uccise dai
propri compagni, amanti, dell'amore che sfocia nella morte .
Vi darò una mia personale
interpretazione, che parte dalle radici storiche di quell'amore, che definisco
romantico.
Sì, perchè ,care amiche,
per secoli noi donne non avevamo alcun diritto, eravamo impure , costituivamo
oggetto di scambio, al pari della merce del mercato. E l'atteggiamento del
cristianesimo distingueva la donna madre e moglie dalla donna prostituta e amante,e
quindi l'antisessualità della Chiesa andava di pari passo con il suo
antifemminismo. L'archetipo della donna nella nostra cultura era quella della
donna che si prende cura, che tace , che
asseconda , che si annulla...
Fino a metà dell'
Ottocento lo scopo del matrimonio era la procreazione e il “ rimedio
all'incontinenza sessuale”.
Solo col Diciannovesimo
secolo il concetto di amore romantico come valore culturale viene ampiamente
accettato e posto a base del matrimonio.Questa cultura ebbe origine in Occidente,
soprattutto negli Stati Uniti, con l'avvento della rivoluzione industriale e
del capitalismo
E così ora noi ci
sposiamo per amore ma la relazione spesso finisce .
Allora è chiaro che
l'amore non basta.
Il fatto che due esseri
umani si amino non garantisce che siano in grado di dare vita a una relazione
gioiosa, stabile e duratura.
L'amore infatti non
insegna a comunicare con efficacia, non produce autostima,nè insegna i metodi
per risolverse i conflitti
E anche tra individui
maturi e realizzati l'amore non è per sempre
Via via che le persone
crescono e si evolvono, le loro necessità e desideri cambiano, diventono più o
meno importanti . Possono emergere nuovi obiettivi e nuovi aneliti che aprono baratri nel rapporto
Quando venne ideato quel
rituale nel matrimonio che comprende la formula “ finchè morte non ci separi”
erano in pochi a vivere oltre i trent'anni. Un uomo che moriva a ventisei anni
poteva aver avuto tre mogli, di cui due morte da parto. “ Per sempre” aveva
quindi un significato diverso da quello odierno
in quanto noi abbiamo un'aspettativa di vita di settanta/ ottanta anni
E passiamo ai giorni
nostri : ci si sposa senza avere strumenti
perchè così si fa e ci si identifica nella maggior parte dei casi il
nostro patner come colui che riesce a colmare il gap dei nostri bisogni emotivi
irrisolti.
Deleghiamo ad un altro la
risoluzione dei nostri bisogni, la risoluzione del nostro stile di
attaccamento, il bisogno di riconoscimento, il bisogno di amore,il bisogno di
essere protetti deleghiamo ad un altro la capacità di essere felici... E qui
inneschiamo una bomba ad orologeria ...perchè nessun altro al di fuori di noi
stessi è responsabile della nostra felicità..
Per fare questo bisogna
sapersi autoregolare e autodirigersi .
Le persone autonome sanno che gli altri non esistono solo per soddisfare i loro
bisogni.
Hanno accettato il fatto che, per quanto amore e affetto possa
esistere tra due persone, ciascuno di noi è il solo responsabile di se stesso.
Per quanta passione
possono provare, due persone autonome riconoscono di doversi lasciare spazio e
libertà.
Le persone autonome hanno capacità di assorbire i colpi della vita e rispettano il bisogno del patner
di seguire il proprio destino, di stare solo e quindi non sentono la necessità
di essere al centro della scena.
Il paradosso è
questo : siamo pronti per l'amore
romantico quando smettiamo di combattere contro il dato di fatto della nostra
solitiudine.
E quindi l' amore
romantico non è per i bambini in senso letterale e psicologico , è per gli
adulti.
E per noi donne l'amore
romantico deve superare la dualità di essere puttane o spose ... ma soprattutto
noi donne dobbiamo imparare ad esistere ed essere responsabili della nostra
vita.
Ogni donna è un essere umano, non una macchina da riproduzione il cui
destino è quello di servire gli altri. Le donne devono essere egoiste in modo
onorevole ed intelligente. Non c è niente di bello o di nobile nell'annullare
se stessi...
E quindi il mio pensiero
va a quelle donne vittime di un amore immaturo che loro stesse hanno
contribuito ad alimentare, schiacciate da una cultura antifemminista, da
atavici schemi sociali e religiosi.
Quelle donne che hanno
perso la vita per un amore nuovo, maturo, consapevole che il loro patner non capiva e le ha condotte alla morte.
E il mio invito e
consiglio per tutti ...siamo autonomi in
modo onorevole e intelligente...solo così faremo crescere l'amore.
Evi