mercoledì 9 maggio 2012

Attrazione fatale: dall'amore romantico alla morte




Oggi voglio occuparmi  di donne...di donne uccise dai propri compagni, amanti, dell'amore che sfocia nella  morte .
Vi darò una mia personale interpretazione, che parte dalle radici storiche di quell'amore, che definisco romantico.
Sì, perchè ,care amiche, per secoli noi donne non avevamo alcun diritto, eravamo impure , costituivamo oggetto di scambio, al pari della merce del mercato. E l'atteggiamento del cristianesimo distingueva la donna madre e moglie dalla donna prostituta e amante,e quindi l'antisessualità della Chiesa andava di pari passo con il suo antifemminismo. L'archetipo della donna nella nostra cultura era quella della donna che si prende cura, che tace  , che asseconda , che si annulla...
Fino a metà dell' Ottocento lo scopo del matrimonio era la procreazione e il “ rimedio all'incontinenza sessuale”.
Solo col Diciannovesimo secolo il concetto di amore romantico come valore culturale viene ampiamente accettato e posto a base del matrimonio.Questa cultura ebbe origine in Occidente, soprattutto negli Stati Uniti, con l'avvento della rivoluzione industriale e del capitalismo
E così ora noi ci sposiamo per amore ma la relazione spesso finisce .
Allora è chiaro che l'amore non basta.
Il fatto che due esseri umani si amino non garantisce che siano in grado di dare vita a una relazione gioiosa, stabile e duratura.
L'amore infatti non insegna a comunicare con efficacia, non produce autostima,nè insegna i metodi per risolverse i conflitti
E anche tra individui maturi e realizzati l'amore non è per sempre
Via via che le persone crescono e si evolvono, le loro necessità e desideri cambiano, diventono più o meno importanti . Possono emergere nuovi obiettivi e nuovi aneliti  che aprono baratri nel rapporto
Quando venne ideato quel rituale nel matrimonio che comprende la formula “ finchè morte non ci separi” erano in pochi a vivere oltre i trent'anni. Un uomo che moriva a ventisei anni poteva aver avuto tre mogli, di cui due morte da parto. “ Per sempre” aveva quindi un significato diverso da quello odierno  in quanto noi abbiamo un'aspettativa di vita di settanta/ ottanta anni
E passiamo ai giorni nostri : ci si sposa senza avere strumenti  perchè così si fa e ci si identifica nella maggior parte dei casi il nostro patner come colui che riesce a colmare il gap dei nostri bisogni emotivi irrisolti.
Deleghiamo ad un altro la risoluzione dei nostri bisogni, la risoluzione del nostro stile di attaccamento, il bisogno di riconoscimento, il bisogno di amore,il bisogno di essere protetti deleghiamo ad un altro la capacità di essere felici... E qui inneschiamo una bomba ad orologeria ...perchè nessun altro al di fuori di noi stessi è responsabile della nostra felicità..
Per fare questo bisogna sapersi autoregolare e autodirigersi 
Le persone autonome sanno che gli altri non esistono solo per soddisfare i loro bisogni. 
Hanno accettato il fatto che, per quanto amore e affetto possa esistere tra due persone, ciascuno di noi è il solo responsabile di se stesso.
Per quanta passione possono provare, due persone autonome riconoscono di doversi lasciare spazio e libertà. 
Le persone autonome hanno capacità di assorbire i colpi  della vita e rispettano il bisogno del patner di seguire il proprio destino, di stare solo e quindi non sentono la necessità di essere al centro della scena.
Il paradosso è questo  : siamo pronti per l'amore romantico quando smettiamo di combattere contro il dato di fatto della nostra solitiudine.
E quindi l' amore romantico non è per i bambini in senso letterale e psicologico , è per gli adulti.
E per noi donne l'amore romantico deve superare la dualità di essere puttane o spose ... ma soprattutto noi donne dobbiamo imparare ad esistere ed essere responsabili della nostra vita. 
Ogni donna è un essere umano, non una macchina da riproduzione il cui destino è quello di servire gli altri. Le donne devono essere egoiste in modo onorevole ed intelligente. Non c è niente di bello o di nobile nell'annullare se stessi...
E quindi il mio pensiero va a quelle donne vittime di un amore immaturo che loro stesse hanno contribuito ad alimentare, schiacciate da una cultura antifemminista, da atavici schemi sociali  e religiosi.
Quelle donne che hanno perso la vita per un amore nuovo, maturo, consapevole  che il loro patner non capiva  e le ha condotte alla morte.
E il mio invito e consiglio per tutti  ...siamo autonomi in modo onorevole e intelligente...solo così faremo crescere l'amore.
Evi

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