giovedì 9 ottobre 2014

parole per l'anima #37


meditare,
perché non tutte le domande 
possono essere chieste 
a Google

Oggi riflettevo in pausa pranzo sul tema da scegliere per la rubrica del giovedì.
Ci sono due modi attraverso cui lo faccio. 
Ci sono volte in cui trovo una frase in un libro, la riporto nel mio quadernino da borsa e in base a quella cerco poi le immagini. 
Altre volte apro Pinterest e cerco frasi che mi ispirano fra le numerosissime che affollano le bacheche di tante persone in ogni parte del mondo.
Oggi è toccato alla prima opzione. 
E subito in home page ho trovato la frase di apertura. 
Può sembrare un'ovvietà, ma l'ho trovata molto attuale e spunto di grande riflessione. 
Ormai siamo abituati a trovare qualsiasi cosa in rete. 
Anche io che scrivo qui, chissà quante persone raggiungerò...
Dalle parole chiave di ricerca di chi arriva sul blog, posso vedere che nella maggior parte dei casi i miei visitatori non sono tutti intenzionali: c'è chi cerca un'informazione, chi digita il titolo di un libro, chi addirittura postula una vera e propria domanda al motore di ricerca più famoso del mondo. 
Noi ci facciamo continuamente domande. 
Le risposte invece, non sono sempre immediate (ne ho parlato qui tantissimo tempo fa).
Necessitano di un percorso, di uno sguardo dentro più che fuori. 
Quindi è bello cercare stimoli nel web, ma vi invito poi a fare vostri, dare una lettura personale e ponderata di tutto ciò che trovate.
Anche di queste frasi, che potete usare come occasione per una arricchente meditazione riflessiva. 












Buon week end 
virginia 

(fonte immagini: Pinterest) 

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