Il
25 novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza
sulle donne.
Come
ogni anno mi trovo qui a scrivere parole di conoscenza su un fenomeno
purtroppo in costante aumento, nonostante le campagne di
sensibilizzazione, nonostante l'emancipazione femminile, nonostante
la possibilità di fuggire via da chi perpetra abusi.
Come
abbiamo condiviso qualche sera fa in una serata dedicata alle nostre
volontarie dello Sportello Donna Nuova (trovi info qui o sulla pagina
fb qui) il fenomeno della violenza è sotterraneo e subdolo, spesso
di nasconde dietro a facciate di serenità, tra le righe di un “tutto
bene, grazie”.
Ecco
che se lo stato dei fatti è questo, occorre non smettere mai di fare
informazione al riguardo, perché la realtà è che ancora troppe
donne sono intrappolate in relazioni disfunzionali basate su un
malinteso di fondo: il dimostrare amore “a modo suo” non è
amore.
La
violenza nasce, cresce e si mantiene in situazioni dove la relazione
fra le due persone è basata non sull'amore bensì su una dinamica di
potere, un rapporto sfalsato dove uno dei due viene considerato
oggetto dell'altro, una proprietà da difendere.
E'
violenza dunque, ogni abuso di potere e controllo che si manifesta
attraverso il sopruso fisico, sessuale, psicologico ed economico. E’,
in primo luogo, un crimine, la cui responsabilità ricade su chi
esercita la violenza e non su chi da questa viene colpito.
Oggi
ancora una volta voglio dedicare questo post alla spiegazione e
diffusione delle diverse forme in cui la violenza prende forma,
perché sempre più persone possano riconoscerne i segnali.
Che
cos’è la violenza fisica?
Ogni
forma di violenza contro il tuo corpo e le tue proprietà, quando ti
spinge, ti strattona, ti colpisce, distrugge mobili, oggetti,
documenti, cose per te particolarmente care.
Che
cos’è la violenza psicologica?
Ogni
mancanza di rispetto che colpisce la tua identità di persona, quando
ti insulta, ti critica continuamente, ti umilia o ti ridicolizza, ti
segue, ti controlla, ti impedisce di vedere parenti e amici, di
coltivare i tuoi interessi, minaccia di fare del male ai tuoi figli e
alla tua famiglia, quando minaccia di farsi del male o suicidarsi se
tu lo lasci o non fai quello che vuole.
In
questo anno di apertura del nostro sportello di informazione Donna
Nuova, sono state moltissime le donne che hanno portato la loro
storia di violenza psicologica, la più strisciante e difficile da
individuare, perché le basi sono state messe fin dall'inizio della
relazione, dove le prime avvisaglie davano origine ad affermazioni
del tipo “ma lui è fatto così...”
Che
cos’è la violenza economica:
Qualsiasi
modalità di controllo sulla tua autonomia economica, quando ti
impedisce di cercare o mantenere un lavoro, di mantenere un tuo conto
in banca, non ti informa sulle entrate o le spese della famiglia, si
appropria del tuo denaro o dei tuoi averi, lesina sul denaro da
spendere in famiglia se tu non lavori, ti fa contrarre debiti o
impegni economici senza consultarti.
Che
cos’è la violenza sessuale:
Tutte
le forme di coinvolgimento in attività sessuali senza il tuo
consenso, sia all’interno che al di fuori della coppia. Nella
coppia, quando il partner ti impone rapporti nonostante tu non ne
abbia voglia, ti costringe a guardare o utilizzare materiale
pornografico o ad avere rapporti con altre persone contro la tua
volontà. Da parte di estranei, quando vieni costretta ad avere
rapporti da una o più persone, quando un conoscente, un amico, un
collega non accettano che tu dica loro di no.
L'abuso
sessuale intra-familiare è invece quando un tuo familiare o amico ti
costringe, o ti ha costretta in passato, a partecipare a rapporti
sessuali o a guardare mentre loro ci si dedicavano, quando queste
persone ti hanno coinvolto, magari attraverso il gioco, in attività
sessuali.
Se
ti senti vittima di una di queste situazioni, puoi rivolgerti al
centro anti violenza più vicino a casa tua (qui trovi più info)
oppure telefonare al numero 1522 – in ogni caso si tratta di
ricevere informazioni in forma anonima, segreta ma accogliente, dove
potrai essere indirizzata al meglio, in un primo momento rispetto a
te stessa e alla situazione che stai attraversando, e – solo se lo
vorrai – potrai essere accompagnata in un percorso di
allontanamento dalla tua casa.
Se sei una donna che non subisce violenza, non dimenticarti di saper osservare, vedere, sensibilizzare al problema, perché solo insieme potremo fare la differenza.
Buona
settimana
virginia
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