Quando
ho letto questa frase postata su instagram da un'amica non ho potuto
fare a meno di pensare di usarla per il blog.
Mi
ha subito fatto venire in mente la “nemica” più temibile con la
quale devo fare i conti nella stanza di terapia, qualcosa che esiste
e crea molti danni ma non fa riferimento a niente di reale: sto
parlando dell'illusione.
In
genere l'illusione viene usata come meccanismo di protezione dalla
frustrazione.
Soprattutto
nelle relazioni interpersonali, quando desideriamo ardentemente
qualcuno che non ci ricambia o non ci corrisponde più come un tempo,
continuiamo a raccontarci che magari ci sono motivi che giustificano
quel comportamento, a volte esterni (è
un brutto periodo... ha tanti problemi al lavoro o in famiglia...)
altre volte interni alla relazione.
Questi
ultimi possono assumere diverse forme, da quelle che sanciscono una
crisi (c'è
qualcosa nel rapporto che non va...)
per finire in quelle che biasimano l'altro adducendo la
responsabilità a se stessi (ho
esagerato... sono io sbagliato/a... non gli ho dato abbastanza...
dovevo fare qualcosa prima... ecc...).
Quando
accade questo, la prima cosa da fare è cercare di ripercorrere gli
eventi secondo un punto di vista obiettivo, perché l'oggettività è
il primo antidoto all'illusione.
Tutte
queste forme di giustificazioni hanno il solo scopo di mantenere
l'altro immune dalla responsabilità, per lasciarlo tale e quale a
come avevamo bisogno di immaginarlo.
Ed
ecco l'aggancio con la frase della Merini.
Spesso
il partner si mostra subito per quello che è: anche fra le righe di
gesti, dialoghi e vissuti emotivi, emergono segnali che da qualche
parte vi colpiscono e porterebbero all'accendersi di spie di allarme,
che spesso decidete ostinatamente di ignorare.
A
volte volete continuare a non vederle anche se sono ormai sirene di
ambulanza e luci abbaglianti.
Nelle
ricadute di relazioni tossiche basta che il partner – restando
nella metafora – vi racconti che è stato solo un brutto scherzo di
qualcuno che ha chiamato il 115, che l'importante è che ora lui/lei
è qui con voi e non potrà succedere niente di brutto.
Ecco
allora che il piromane all'improvviso si trasformerà nel vigile del
fuoco dei vostri sogni!
Vedendo
in lui/lei la creatura che più di ogni altra possiede le
caratteristiche che voi amate e di cui avete assoluto bisogno, come
poterne fare a meno?
L'illusione
ha bisogno di alimentarsi, di energia continua che togliete a voi
stessi per attribuirla all'altro. Man mano che il tempo passa diventa
sempre più difficile sciogliere l'incantesimo. Sapete perché?
Perché
la cosa più difficile da accettare è che vi siete ingannati da
soli.
Che
il partner ha ben aderito ai vostri bisogni ma che la dinamica è
stata di entrambi.
Scoperto
questo, non resta che decidere.
Restare
e continuare all'infinito a disperdere energie vitali oppure
andarsene e cominciare a reinvestire su voi stessi.
“A
volte è solo uscendo di scena che si può capire quale ruolo si è
svolto”
(S.J.Lec)
buona
settimana
virginia
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