martedì 15 novembre 2011

L'incanto in un dettaglio



Lo scorso venerdì, uno come tanti, alla solita ora, sono arrivata in cima alla rampa di scale che porta all'ingresso del mio studio, infilo la chiave nella toppa della serratura e, mi viene da voltarmi, di sbieco, di poco rispetto alla porta... i miei occhi notano un particolare che in tanto tempo non avevano mai notato: il portoncino, un po' incassato rispetto al filo del muro, è circondato da una cornice di pietra, un po' a rilievo, che delimita e contiene lo spazio di entrata.
Impossibile mi dico, sto perdendo colpi!
Io che sono “famosa” per la mia memoria fotografica, che mi accorgo di qualsiasi millimetrico spostamento di oggetti in una stanza... come ho potuto non accorgermi di un dettaglio così evidente?
Sono rimasta qualche minuto in contemplazione: non si tratta di niente di raro o prezioso, è una pietra semplice, una linea pulita che però da un che di curatezza e finitezza.
Vi starete chiedendo perché vi sto raccontando tutto questo.
Perché questo minimo particolare di una giornata come tante mi ha aperto a una riflessione.
L'importanza di scoprire dettagli, caratteristiche e cose nuove nelle cose che ci circondano, ma soprattutto nelle persone.
Nel tran tran quotidiano, ci limitiamo per mancanza di tempo o anche di occasioni a volte, a fermarsi a quella “facciata” degli altri che conosciamo, che fa parte della nostra routine relazionale, dell'abitudine a osservare una cosa o una persona da un solo punto di vista.
È un po' l'effetto che mi fanno gli impiegati delle poste, o delle banche, i commessi in divisa della gastronomia dei supermercati, quando li trovo in giro per il paese e faccio fatica sulle prime a riconoscerli nella loro immagine globale: i primi non hanno solo un mezzobusto e gli altri non sono solo quella divisa!! :-)
L'osservare in maniera consapevole ha effetti rivoluzionari soprattutto in quelle persone che per tipologia sono più portati ad usare altri canali di conoscenza del mondo (penso agli uditivi e i cenestesici, ovvero chi usa l'olfatto, il tatto, il gusto), perché la loro attenzione è più colpita da altri aspetti della realtà.
Mi ricordo con tenerezza quando, intorno ai sei anni, ho iniziato a leggere e mi sono trovata a chiedere a mia mamma: ma uno poi come fa se va in giro per strada e non vuole leggere a decidere di non farlo? I miei occhi di bambina erano già così stimolati da quello che osservavano che vivevo come una piccola “condanna” il dover decifrare ulteriori messaggi dei cartelloni pubblicitari, avvisi, insegne dei negozi...! Ho scoperto col tempo che ci sono persone che riescono a non leggere, ma semplicemente perché la loro attenzione non è attratta da quel tipo di stimolo.
Qualsiasi sia il tipo cui appartenete, vi invito a provare a cogliere nuovi particolari nella realtà che vi circonda, nelle persone che vi sono vicine, in quelle che incontrate per strada, nell'accostamento di un colore con un altro, nell'abbraccio in tram di una mamma col suo piccino, una pettinatura, un modo di tenere la sigaretta fra le mani, un riflesso della luce sul vetro che taglia il pulviscolo dandogli visibilità, il tempo che passa sulle mani di un anziano, l'andatura ondeggiante di un ragazzo di colore, l'unghia sbrecciata della vostra vicina di scrivania, l'impazienza sulla faccia delle persone in fila al semaforo...
Tutto ciò non cambierà la crisi economica, i problemi al lavoro, il litigio in famiglia... ma può essere un momento di sospensione da tutto questo, stupore, incanto o semplice gioia...il mondo è pieno di piccoli tesori da scoprire, proprio come il mio portoncino d'ingresso, che da venerdi ha un senso diverso per me. Trovate anche voi quel dettaglio che fa la differenza, che vi fa dire ohh.. e guardare ancora una volta al mondo con gli occhi di un bambino. 
Ricordiamoci sempre, come vi dicevo mesi fa, delle parole di  Marcel Proust L'unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell'avere nuovi occhi”.  

buona settimana,
virginia

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' bello e ringrazio per aver ricordato l'importanza dello sguardo, di quello splendido strumento che ci è stato regalato e ci permette di godere del mondo che ci circonda. Guardare con altri occhi in questo mondo così veloce e superficiale, dove colori ed emozioni violente ci assalgono nel momento stesso in cui ci svegliamo, è una scommessa importante.... soffermarsi su un dettaglio piccolo, apparentemente insignificante quando intorno il rumore è assordante e invade senza alcun rispetto il nostro essere, è ritrovare il senso di sè, è riuscire a mantenere integro quel centro che ci rende unici...
grazie