lunedì 11 febbraio 2013

Come dici "ti amo"?



Visto che questa sarà la settimana dell'amore... non poteva mancare un post sull'argomento!
Nello stesso libro di cui vi ho parlato qualche giorno fa (lo trovi qui) si legge un altro passo interessante relativo ai rapporti d'amore, soprattutto nella comunicazione del sentimento.
Parafrasando domande già poste da Eric Berne nel libro “Ciao... e poi?” (ma vi consiglio, se non lo avete ancora letto, anche “A che gioco giochiamo?”) Buscaglia riformula gli interrogativi fondamentali della comunicazione dell'amore, cercando significati nelle risposte ai seguenti quesiti:

  1. Come dici “ti amo” e perché è così difficile dire una frase positiva come questa?
  2. Come rispondi “ti amo” senza timidezza o paura?
  3. Cosa diciamo dopo “ti amo”?
  4. Come possiamo mantenere viva la comunicazione amorosa?
  5. E soprattutto, cosa stiamo facendo invece di dirci “ti amo”?

Avete trovato le vostre risposte??
proviamo ora a riflettere insieme sulle sfumature che si celano dietro a queste domande (per le interpretazioni che ne dà Buscaglia vi rimando al suo testo), aiutandoci con alcune scene di film famosi.

Dire ti amo è esporsi di fronte a qualcuno con tutti noi stessi e lo si può fare – o non fare – in svariati modi.
Sicuramente tutte avrete presente il famoso dialogo di Ghost:
    Molly: Non mi dici mai che mi ami
    Sam:
Ma se te lo dico continuamente
    Molly:
Io dico ti amo, tu dici idem, è diverso...
Sam alla fine riesce a dire quelle due semplici parole solo quando non ha più niente da perdere, quando le deve dire addio...

Ghost 

Lo stesso in Colazione da Tiffany, quando ormai tutto è rovinato, quando il dolore della perdita è così concreto, qualcosa scatta in Holly e la fa andare oltre la paura di affidarsi.
Tutto il significato nascosto nella paura di lasciarsi andare completamente è in quella domanda che la giovane Audrey pone al suo innamorato: “...E poi?
E poi cosa accade, dopo la dichiarazione, dopo l'infatuazione, dopo i momenti splendidi dei primi tempi?
 

Colazione da Tiffany - lo trovi in italiano qui


Appartenere a qualcuno è una scelta.
Ma non è una scelta che si fa a tavolino, non si può definire come un progetto ragionato.
Qualcuno lo ha definito abbandonarsi a “una felicità delirante”, "dimenticare il cervello e ascoltare il cuore".

 Ti presento Joe Black 

Ma dire ti amo significa rischiare e allo stesso tempo significa impegnarsi.
Dire ti amo è prendersi la responsabilità di vivere una relazione, di godere dei momenti felici ma anche affrontare le difficoltà.
Dire ti amo è ammettere che abbiamo bisogno, ma anche rispettare la libertà dell'altro.
Dire ti amo è accettare, includere, abbracciare il mondo di quella persona, restando se stessi, senza bisogno di snaturarsi, perché anche lui/lei farà altrettanto.
Per poter dire, parafrasando un altro famoso film, “possano le nostre individualità, rafforzare il nostro amore”. 


Se scappi ti sposo 

Solo quando sai chi sei e cosa desideri, puoi amare qualcuno con tutto te stesso. 
Non è nella mancanza che ci si compensa, bensì nell'arricchimento di qualcosa che c'è già, che si trova il proprio appagamento.
Dopo il ti amo arriva la vita vera, passano i giorni, i mesi, gli anni, e così si cambia, ci si trasforma.
Se non lo avete visto vi consiglio il film Casomai, metafora del coraggio di scegliere una vita insieme, nonostante tutto.

Casomai 

Ha ragione quel parroco. L'amore è qualcosa di privato e unico.
Solo i suoi protagonisti possono conoscerne i significati.
Solo i suoi protagonisti possono decidere di rischiare e farlo mille altre volte, quando al posto di rivendicazioni, conflitti, allontanamenti, si scioglieranno in un bacio o un abbraccio intenso... perché si sa, a volte l'amore, non ha bisogno di molte parole.

 Il favoloso mondo di Amélie 

Vi auguro una buona settimana, 
magari freddissima di neve fuori, ma calda e piena di amore dentro
virginia 

2 commenti:

redazione ha detto...

Bel post dedicato alle relazioni sentimentali!
Complimenti per questo spazio blog! un caro saluto

donneincontatto ha detto...

Grazie Susanna! Un caro saluto anche a te