Dal
profondo della notte che mi avvolge,
Nera
come un pozzo da un polo all'altro,
Ringrazio
qualunque dio esista
Per
la mia anima invincibile.
Nella
feroce morsa delle circostanze
Non
ho arretrato né gridato.
Sotto
le randellate della sorte
Il
mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre
questo luogo d'ira e lacrime
Incombe
il solo Orrore delle ombre,
E
ancora la minaccia degli anni
Mi
trova e mi troverà senza paura.
Non
importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto
piena di castighi la vita,
Io
sono il padrone del mio destino;
Io
sono il capitano della mia anima.
(W. E. Henley, 1888)
Care
amiche,
Questa
poesia di Henley inspirò Mandela nei lunghi anni trascorsi in
carcere.
All'età
di 12 anni, Henley rimase vittima del morbo di Pott, una grave forma
di tubercolosi ossea. Nonostante ciò, riuscì a continuare i suoi
studi e a tentare una carriera giornalistica a Londra.
Il
suo lavoro, però, fu interrotto continuamente dalla grave patologia,
che all'età di 25 anni lo costrinse all'amputazione di una gamba per
sopravvivere.
Henley
non si scoraggiò e continuò a vivere per circa 30 anni con una
protesi artificiale, fino all'età di 53 anni.
La
poesia Invictus fu scritta proprio sul letto di un ospedale.
Mandela,
Henley due lottatori, come mio padre durante la sua malattia...
Ma
cosa fa la differenza , da cosa scatta la resilienza che tanto piace
a Virginia?
Cosa
rende un uomo Invictus, ossia mai battuto?
La
risposta è nell'accettazione e nel ringraziamento comunque, a
prescindere.
Per
non avere paura in primis devo accettare profondamente gli eventi.
Vedere
ciò che è senza veli, senza scuse e respirare profondamente e dire
dentro di noi ok vi vedo.
Questo
è.
L'
accettazione e la consapevolezza dell'evento fa sì che io mi senta
più al sicuro.
Sì
perché prima vedo, mi rendo conto dell'evento prima attuo le
strategie per combatterlo.
E
non è semplice, credetemi perchè l'ho provato.
Dire
sì comunque a quello che è senza autoinganni, senza cadere nel
rifiuto, nelle fantasie .
Noi
non vediamo a volte, molte volte perché è troppo, ma ci
dimentichiamo che la verità rende liberi.
Posso
raccontarmela in qualunque momento della vita e attuare mille
strategie per costruire la mia vita intorno agli inganni, ma dentro
di me la verità la conosco e alla fine diverrò vittima degli
inganni che io stessa mi sono costruita.
Quando
per me è troppo qualcosa, semplicemente prendo atto che al momento è
troppo, mi allontano , ma quel qualcosa lo vedo comunque e ne prendo
consapevolezza.
Io
infatti non ho alcun potere sugli eventi esterni, che posso essere
belli o brutti, sugli altri che possono essere buoni o cattivi, sul
destino, sulla morte, sulla malattia, l'unico potere che posso
esercitare è su di me, sulla mia anima.
Dalla
visione prima di ciò che è e poi dalla consapevolezza o se volete
dal vedere la realtà nuda e cruda senza veli e scusanti, scatta la
resilienza, perché solo io sono il padrone della mia anima, ossia
dipende da me cosa fare di quell'evento, come comportarmi con quella
persona, lottare o no contro una malattia,ma finché non li vedo, non
li accetto sarò cieco e soccomberò.
Solo
se accetto e vedo ho scelta e quindi sono Invictus.
E
quindi in primis
Benvenuto
a me così come sono
Perché
mi devo accettare con i miei limiti e punti di forza
Benvenuta
ad ogni persona che incontrerò oggi
Perché
la vedrò così come è e non come io vorrei che fosse e quindi
imparerò qualcosa di me
Benvenuta
a ogni sfida che oggi mi si presenterà
Perché
ogni evento va affrontato e visto e prenderò consapevolezza di
qualcosa grazie a quell'evento.
Partiamo
da qui senza paura con il ringraziamento , ossia dando il benvenuto a
ciò che è e saremo i padroni del nostro destino.
Con
un respiro magari e facendo attenzione alle reazioni del corpo.
Con
amore
Evi
Nessun commento:
Posta un commento