Ci
avevi mai pensato?
Ogni
giorno siamo davanti a delle scelte, accadono situazioni dove occorre
mettere alla prova noi stesse e cercare di superare i propri limiti,
affrontare una difficoltà trovandone soluzioni costruttive e
creative.
In
questi giorni, guardando distrattamente le gare olimpiche, mi sono
concentrata sulle espressioni degli atleti, sui loro volti fermi
nella concentrazione del prima, tesi nello sforzo delle gare e poi
esplosi in una gioia incontenibile, in smorfie di urla liberatorie,
lacrime dense di significati.
Oppure
ceduti all'improvviso alla gravità di lineamenti delusi, che tendono
verso terra come le emozioni che sopraggiungono dopo la speranza di
farcela.
Riflettevo
sull'impegno e la costanza che ci vuole nel preparare una gara. Su
quanti aspetti sono necessari per riuscire ad affrontare una
situazione così importante.
Poi
mi son detta che molti aspetti delle nostre vite possono essere
paragonati ad una gara e ogni aspetto che non ci soddisfa può essere
un limite da sfidare.
Dalle
storie delle donne che ho accompagnato, ho imparato che la sfida più
grande è quella con noi stesse, che spesso siamo le nostre
avversarie più temibili.
Visto
che il nostro animo è molteplice, ci sono subpersonalità che remano
contro i nostri obiettivi, anche quelli più sentiti:
La nostra capacità di manipolare noi stessi
perché lo zoccolo duro delle nostre credenze non vacilli neanche un
po' è un fenomeno affascinante
(Renée in L'eleganza del riccio)
Inconsapevolmente
cerchiamo di mantenere lo status quo, quelle sicurezze conosciute che
ci danno identità e non minano il nostro sistema di convinzioni.
Anche
se certi aspetti non ci piacciono, se ce ne lamentiamo, c'è una
forza occulta che impedisce il cambiamento.
Ci
difendiamo con frasi del tipo: “sono fatta così... è più forte
di me...ormai è tardi per cambiare...ancora non sono pronta...”.
Le
riconoscete?
Sono
l'ostacolo più grande alla gioia e alla realizzazione di sé.
Vi
propongo una sfida olimpica.
Create
delle specialità tutte vostre, nelle quali potervi impegnare per
vincere.
Createle
a partire dal riconoscimento dei limiti.
Ad
es. stilate delle frasi come “non riesco a...” “ho paura di...”
“voglio cambiare...” e completatele in base ai bisogni che
riconoscete nella vostra vita.
Trasformatele
in obiettivi da raggiungere.
[es.
non riesco a reagire di fronte a (nome o situazione).. può
diventare: affrontare (nome o situazione) quando (evento specifico) ]
Mettete
gli obiettivi in ordine di preferenza e concentratevi su uno alla
volta.
Organizzate
un “allenamento”.
In
psicosintesi si chiama “agire come se”, ovvero immaginate di
essere già in possesso di quella qualità o caratteristica che
rappresenta il vostro obiettivo e sperimentate come la agireste nel
mondo.
Riflettete
se conoscete dei personaggi che la possiedono e osservatene il
comportamento.
Studiate
e approfondite il significato che ha per voi quella qualità, non
limitatevi a desiderarla, occorre possederla, e per farlo
bisogna analizzarne ogni più piccola sfumatura. Perché la volete?
Cosa immaginate che vi possa portare? Siete proprio sicure di non
possederla già in qualche modo? Se si, in quale occasione emerge?
Quali possono essere i pro e i contro? Come agirla in maniera
costruttiva? Ecc...
(C'è
differenza ad es. tra il voler essere coraggiosa per dimostrare
qualcosa a qualcuno o per riuscire a esprimersi finalmente in pace
con se stesse.)
Mettete
in conto la possibilità di sbagliare o di ostacolarvi ancora una
volta.
Accettate
anche questa parte che preferisce non farcela.
Se
avete voglia, provate anche a interrogarvi sul perché ci sia una
parte che non ne vuol sapere di trasformarsi. Quali benefici
secondari ottiene a rimanere come siete ora?
Allenatevi,
allenatevi e allenatevi.
Rendete
familiare questo nuovo aspetto e partecipe del vostro quotidiano.
Cogliete
i piccoli cambiamenti che succedono al riguardo.
Gioitene
come gli atleti delle olimpiadi, anche se si tratta di una piccola
tappa intermedia.
Le
olimpiadi sono ogni quattro anni. Gli atleti cominciano a prepararsi
appena dopo quelle già disputate.
Ricordate
che per l'oro, come per l'argento e il bronzo, occorre tenacia, perseveranza e anche una nuova
credenza: quella di potercela fare.
Ricordate
che il vostro futuro è creato da tutto ciò che fate adesso.
Ecco a cosa serve il futuro: a costruire il
presente con veri progetti di vita.
(Paloma in L'eleganza del riccio)
buona
settimana
virginia
p.s.
Se non lo hai ancora letto, L'eleganza del riccio, di Muriel
Barbery (2007) potrebbe essere il libro che ti schiude a nuove
meraviglie della vita umana e interessanti interrogativi per
crescere.