mercoledì 25 luglio 2012

Infedeltà: tipi e modi secondo una ricerca francese



Oggi voglio riportare i risultati ottenuti da due studiose francesi, Charlotte Le Van e Didier Le Gall, che hanno condotto un’indagine ( Les Quatres visages de l’infedeltè en France . Une enqueste sociologique, 2010. Payot Paris) durata due anni nelle regioni di Parigi, Normandia e Bretagna, cercando di ricostruire la bibliografia sessuale di 50 infedeli , 31 donne e 19 uomini di età compresa fra i 19 e 67 anni, di varia estrazione sociale .

L’analisi del materiale rive­la una grande varietà di esperienze e una molteplicità di possibili determinan­ti. Tentare di tracciare un pro­filo unico del fenomeno è quindi impresa votata al fallimento in partenza, cosicché si è ela­borato una tipologia delle diver­se forme d'infedeltà incontrate, cioè un modello esplicativo ba­sato sui criteri distintivi dei soggetti.

Al di là delle esperienze singo­le, risulta che due logiche con­trapposte strutturano la diversità dei comportamenti, che oscillano fra due grandi poli, indicati con i termini "infedeltà re­lazionale" e "infedeltà persona­le". L'infedeltà relazionale deriva da insoddisfazione nei rapporti con il partner e si spiega in ri­ferimento ai problemi di coppia. L'infedeltà personale, invece, non è direttamente legata al vissuto coniugale e si spiega alla luce della personalità dell'infedele e della sua traiettoria di vita.

Questa distinzione permette di tracciare sommariamente un primo schizzo dell'infedeltà nel mondo contemporaneo, ma fra questi due poli esiste un ampio ventaglio di situazioni che confi­gurano quattro modalità distin­te, i quattro "volti dell'infedeltà" che danno il titolo alla ri­cerca. Questi a loro volta si de­clinano su vari registri che ne costituiscono altrettanti sottoti­pi. La struttura della ti­pologia si può riassumere nello schema che segue.

Infedeltà relazionale
Volto 1 - Infedeltà risultante da un’insoddisfazione di ordine intimo
Sottotipi:
Infedeltà passo falso
Indefeltà per disamore
Infedeltà compensatoria

Volto 2 - Infedeltà strumentale
Sottotipi
Indedeltà per pretesto
Infedeltà per vendetta
Infedeltà per fuggire alla propria condizione

Infedeltà personale

Volto 3 - infedeltà come esperienza

Volto 4 -  infedeltà come componente normale di coppia
Sottotipi
infedeltà cronica
infedeltà per principio


Nel primo caso, quella personale,  l’infedeltà nasce da un’intima insoddisfazione. In questi casi il discorso degli intervistati esprime spesso la sensazione di una carenza, sia essa di intesa sessuale, di comunicazione, di comunanza d'interessi, di senti­menti che si vanno spegnendo. Se i malintesi nella coppia so­no i più vari, tutti gli infedeli di questo tipo cercano di colmare il vuoto che avvertono nella con­vivenza o nel matrimonio investendo in una relazione comple­mentare e compensatoria.

Le forme che può assumere un'infedeltà di tal genere sono tuttavia diverse. Quando l'indi­viduo momentaneamente reso fragile dalle traversie di coppia si lancia di colpo in una relazio­ne, abbiamo a che fare con una tipica infedeltà-passo falso. Chi invece è totalmente coinvolto nella vita di coppia, soprattutto a causa dei figli, ma non regge più alla frustrazione che sente nei rapporti con il partner, stabi­lirà una relazione extraconiuga­le che tende a durare nel tempo, nella misura in cui gli permette di sopportare la routine familia­re: è l'infedeltà compensatoria. Quando infine si è rinunciato a investire nella vita di coppia e si profila la rottura, abbiamo l'in­fedeltà per disamore.

Nel secondo tipo d'infedeltà, esclusivamente femminile nel campione, la relazione ex­traconiugale è puramente stru­mentale: ha la funzione di pro­vocare la rottura con il partner (infedeltà pretesto), di vendicar­si per la sua infedeltà (infedeltà per vendetta) o di sfuggire alla propria condizione. In quest'ul­timo caso le donne, stanche di subire la loro esistenza, cercano nella nuova relazione uno spa­zio di libertà e di valorizzazio­ne di sé, talora il mezzo per rag­giungere un ambiente sociale più favorevole.

Nel terzo tipo, che riguarda es­senzialmente giovani precoce­mente inseriti in una relazione di coppia, l'infedeltà si pone co­me un'esperienza di vita, quasi indispensabile per costruire se stessi in maniera più completa, piuttosto che sulla base esclusi­va dell'unione monogamica.

Infine, l'infedeltà vissuta co­me componente normale della vita di coppia è propria di indi­vidui apparentemente soddisfatti nella relazione con il partner, che nutrono tuttavia un biso­gno irresistibile di vivere storie alternative. È il caso qui di fare una distinzione fra quella ricer­ca compulsiva di nuovi partner che configura un comportamen­to "patologico" (infedeltà croni­ca) e la rivendicazione del libero amore in nome di una filosofia di vita edonistica e di un ruolo pri­vilegiato attribuito alla sessualità e alla seduzione nella costruzio­ne di sé (infedeltà per principio).

Questa tipologia, basata sul­le motivazioni che spin­gono a tradire il partner, mostra che i significati assunti dall'infedeltà nella vita contem­poranea sono diversi e variega­ti, non riducibili unicamente alla soddisfazione di un puro bisogno sessuale o all'insoddisfazione per la vita di coppia, in quanto que­sti comportamenti rimandano talvolta solo alle caratteristiche individuali del partner infedele.

Resta il fatto che l'infedeltà an­cora oggi si inserisce in contesti e tipi di coinvolgimento molto di­versi a seconda del genere. Ciò dipende in parte dal modo dif­ferenziale in cui uomini e donne apprendono lo sfasamento sesso/ affettività e dal ruolo più o meno importante che attribuiscono al­la sessualità nella costruzione di sé. Gli uomini infatti sviluppano più spesso un orientamento indi­vidualistico in campo della ses­sualità, mentre le donne privile­giano la stabilità di coppia.

Se è vero che il sesso senza amo­re appare oggi socialmente più ac­cettabile, presso le donne è anco­ra poco frequente e rientra per lo più in un aspetto particolare o marginale della loro biografia erotica. È il caso di quelle che praticano l'infedeltà come prete­sto o come vendetta: un'avven­tura senza prospettive future, vissuta come una parentesi nel­la propria vita sessuale. Vicever­sa nelle donne, allo stato attuale poco numerose, che praticano un’infedeltà cronica e programmatica, è relativamente comune il sesso senza amore. Pur facen­do proprio questo tipo di sessua­lità, sembrano averlo adottato a seguito di una biografia erotica molto particolare: rapporti ses­suali forzati, una storia d'amo­re tradita di cui serbano ancora la nostalgia. È questo doppio di­sincanto, a quanto pare, a per­mettere loro di vedere il rappor­to fra sesso e sentimento in una maniera che si discosta dal mo­dello femminile dominante.

Quanto agli uomini, è più co­mune che coltivino la sessualità senza amore. Un fatto che colpi­sce è l'incapacità di alcuni di lo­ro di dedicarsi con la compagna di vita a certe pratiche sessua­li che riservano ai rapporti ex­traconiugali. Questa osservazio­ne induce a pensare che ancora oggi nel loro comportamento sessuale sia in vigore 1'antica distinzione fra l'immagine della donna sposa/madre e quella del­la cortigiana/prostituta.

D'altra parte ci sono due ma­niere diverse di instaurare l’'in­fedeltà, a seconda del genere: le donne per giustificarla chia­mano in causa una delusione, un tradimento, il fatto di avere in un certo senso fatto fronte ai propri doveri rispetto alla vita di coppia, mentre gli uomini non sentono il bisogno di giustificar­si in alcun modo. Ciò fa pensa­re che la cosiddetta liberazione dei costumi non abbia modifica­to radicalmente in questo campo le disparità di rappresentazione e di potere fra i generi, disparità che non ha niente a che vede­re con un' opposizione naturale fra maschile e femminile, ma di­pende dall'introiezione di ruoli sessuati soprattutto attraverso una socializzazione differenzia­ta all' amore e alla sessualità.

Evi

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