lunedì 30 luglio 2012

Olimpiadi interiori



Ci avevi mai pensato?

Ogni giorno siamo davanti a delle scelte, accadono situazioni dove occorre mettere alla prova noi stesse e cercare di superare i propri limiti, affrontare una difficoltà trovandone soluzioni costruttive e creative.

In questi giorni, guardando distrattamente le gare olimpiche, mi sono concentrata sulle espressioni degli atleti, sui loro volti fermi nella concentrazione del prima, tesi nello sforzo delle gare e poi esplosi in una gioia incontenibile, in smorfie di urla liberatorie, lacrime dense di significati.
Oppure ceduti all'improvviso alla gravità di lineamenti delusi, che tendono verso terra come le emozioni che sopraggiungono dopo la speranza di farcela.

Riflettevo sull'impegno e la costanza che ci vuole nel preparare una gara. Su quanti aspetti sono necessari per riuscire ad affrontare una situazione così importante.

Poi mi son detta che molti aspetti delle nostre vite possono essere paragonati ad una gara e ogni aspetto che non ci soddisfa può essere un limite da sfidare.

Dalle storie delle donne che ho accompagnato, ho imparato che la sfida più grande è quella con noi stesse, che spesso siamo le nostre avversarie più temibili.

Visto che il nostro animo è molteplice, ci sono subpersonalità che remano contro i nostri obiettivi, anche quelli più sentiti: 
La nostra capacità di manipolare noi stessi perché lo zoccolo duro delle nostre credenze non vacilli neanche un po' è un fenomeno affascinante

(Renée in L'eleganza del riccio)

Inconsapevolmente cerchiamo di mantenere lo status quo, quelle sicurezze conosciute che ci danno identità e non minano il nostro sistema di convinzioni.

Anche se certi aspetti non ci piacciono, se ce ne lamentiamo, c'è una forza occulta che impedisce il cambiamento.

Ci difendiamo con frasi del tipo: “sono fatta così... è più forte di me...ormai è tardi per cambiare...ancora non sono pronta...”.

Le riconoscete?
Sono l'ostacolo più grande alla gioia e alla realizzazione di sé.

Vi propongo una sfida olimpica.

Create delle specialità tutte vostre, nelle quali potervi impegnare per vincere.

Createle a partire dal riconoscimento dei limiti.

Ad es. stilate delle frasi come “non riesco a...” “ho paura di...” “voglio cambiare...” e completatele in base ai bisogni che riconoscete nella vostra vita.

Trasformatele in obiettivi da raggiungere.

[es. non riesco a reagire di fronte a (nome o situazione).. può diventare: affrontare (nome o situazione) quando (evento specifico) ]

Mettete gli obiettivi in ordine di preferenza e concentratevi su uno alla volta.

Organizzate un “allenamento”.

In psicosintesi si chiama “agire come se”, ovvero immaginate di essere già in possesso di quella qualità o caratteristica che rappresenta il vostro obiettivo e sperimentate come la agireste nel mondo.

Riflettete se conoscete dei personaggi che la possiedono e osservatene il comportamento.

Studiate e approfondite il significato che ha per voi quella qualità, non limitatevi a desiderarla, occorre possederla, e per farlo bisogna analizzarne ogni più piccola sfumatura. Perché la volete? Cosa immaginate che vi possa portare? Siete proprio sicure di non possederla già in qualche modo? Se si, in quale occasione emerge? Quali possono essere i pro e i contro? Come agirla in maniera costruttiva? Ecc...

(C'è differenza ad es. tra il voler essere coraggiosa per dimostrare qualcosa a qualcuno o per riuscire a esprimersi finalmente in pace con se stesse.)

Mettete in conto la possibilità di sbagliare o di ostacolarvi ancora una volta.

Accettate anche questa parte che preferisce non farcela.

Se avete voglia, provate anche a interrogarvi sul perché ci sia una parte che non ne vuol sapere di trasformarsi. Quali benefici secondari ottiene a rimanere come siete ora?

Allenatevi, allenatevi e allenatevi.

Rendete familiare questo nuovo aspetto e partecipe del vostro quotidiano.

Cogliete i piccoli cambiamenti che succedono al riguardo.

Gioitene come gli atleti delle olimpiadi, anche se si tratta di una piccola tappa intermedia.

Le olimpiadi sono ogni quattro anni. Gli atleti cominciano a prepararsi appena dopo quelle già disputate.

Ricordate che per l'oro, come per l'argento e il bronzo,  occorre tenacia, perseveranza e anche una nuova credenza: quella di potercela fare.

Ricordate che il vostro futuro è creato da tutto ciò che fate adesso.

Ecco a cosa serve il futuro: a costruire il presente con veri progetti di vita.

(Paloma in L'eleganza del riccio)
buona settimana

virginia
p.s. Se non lo hai ancora letto, L'eleganza del riccio, di Muriel Barbery (2007) potrebbe essere il libro che ti schiude a nuove meraviglie della vita umana e interessanti interrogativi per crescere.

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