lunedì 23 luglio 2012

Cinquanta sfumature di...donna.



Se ne fa un gran parlare, soprattutto in questo periodo dell'anno in cui c'è la caccia al libro da portare sotto l'ombrellone e da godersi in pace nel relax di giornate oziose.

Sui media si parla del boom della trilogia della britannica E.L. James, la quale sotto iniziale pseudonimo, ha scritto ben tre libri di genere erotico (Cinquanta sfumature di grigio, di rosso e di nero), che hanno risvegliato i sensi delle suddite dell'algida regina Elisabetta, oltre a quelli delle cugine di oltreoceano e che ora lambiscono anche le fantasie delle donne italiane.

Addirittura, ci sono studi sociologici che attribuiscono alla lettura di queste roventi pagine, il boom delle nascite che ci sarà l'anno prossimo, stimato sui commenti entusiasti delle donne inglesi su vari forum.

Ritengo importante sottolineare questo entusiasmo.

Ritengo – schierandomi con il grande Hillmann – che la psicoterapia (e gli psicoterapeuti con lei) non possa essere slegata dalla realtà che c'è fuori dalla stanza dove la persona si svela.

L'entusiasmo delle donne per libri di questo tipo, ci dà un messaggio importante.

La sessualità è una dimensione fondamentale della vita di coppia, spesso relegata ai margini per il poco tempo, per la noia degli anni che passano, per “l'impegno” necessario a mantenerla in vita in maniera complice e sempre nuova.

Qui non si tratta di rivendicazioni sulla libertà sessuale: quella c'è da molto tempo, ma quello che forse è mancato è il riuscire, da parte delle donne, a portare questa libertà anche nella coppia, riuscire a vivere una sessualità autentica col proprio partner, non solo con se stessa.

Tante donne ancora si vergognano di manifestare un bisogno diverso dal solito al proprio compagno, di svelare una fantasia, di mostrarsi in una parte di sé che osa e sta sopra le righe... perché hanno paura di essere giudicate o condannate, perché il partner stesso, quando hanno osato farlo è andato in crisi profonda, in preda a paure di tradimento o ansie da prestazione.

Sento ancora troppe donne che si lamentano che il loro partner ha un modo di toccarle che non le soddisfa, che gli uomini svolgono meccanicamente certi cliché di accoppiamento senza lasciare spazio ad altro... ma allo stesso tempo, sono loro stesse che non riescono a comunicare queste necessità, per paura, timidezza, orgoglio... o perché si è sempre fatto così...”cosa penserebbe se adesso me ne venissi fuori con altri bisogni?” si interrogano...

Quindi la realtà è anche un'altra: le donne si scoprono nella loro sessualità strada facendo.

La scoperta del proprio corpo, la curiosità, il conoscere – anche attraverso libri come “cinquanta sfumature di grigio” – che ci possono essere diversi modi di accedere alla fase eccitatoria, esplorare le diverse zone erogene o superare tabù imposti da un'educazione molto rigida... sono tutti modi di imparare a conoscere se stesse e il proprio modo di provare piacere, in un percorso che raramente è chiaro fin dalle prime esperienze sessuali, ma che rimane comunque una realtà soggettiva che deve essere in accordo con la specificità di ciascuna.

Alcuni studi ci dicono che la maturità e la pienezza sessuale femminile giunge intorno ai quarant'anni, quando finalmente la donna, grazie alle esperienze di vita e alla progressiva liberazione da vincoli interiori, può godere del proprio corpo come più desidera. È chiaro che questo processo è diverso per ognuna, ma in generale si svolge in un crescendo che allarga gli orizzonti e crea domande che esigono risposta.

Come possono le donne essere libere col marito se non lo sono con se stesse? Come possono svelarsi se fino ad oggi non l'hanno fatto? Per prima cosa: dialogo. Seconda cosa: coraggio e sincerità.

Ecco che allora, la lettura di un libro può diventare il tramite di una nuova comunicazione, il veicolo di desideri inconfessati, la riscoperta di una intimità necessaria, benefica per entrambi.

Il famoso libro, pone l'accento sulle sfumature in cui si dipana la personalità del signor Grey, ma non bisogna mai scordarsi che il processo coinvolge entrambi i partner, dunque il compagno, può e deve riconoscere con maturità, che le stesse sfumature sono presenti ed esigono espressione anche da parte della donna.

È vero che la sessualità maschile è attivata diversamente da quella femminile: un uomo si eccita in prevalenza con gli occhi, stimolato dalle immagini di un nudo, mentre la donna ha bisogno di evocare l'immaginario, di creare un'atmosfera che non è necessariamente affettiva, ma comunque una dimensione di agio dove potersi abbandonare al piacere.

Quando un uomo però accede e condivide con la sua partner questa atmosfera, l'intero “incontro” ne trae giovamento. Lei può concedersi di lasciarsi andare a nuove sperimentazioni, a mostrare a lui di quanta ricchezza è fatta la sua intimità, osare essere una donna nuova e diversa anche se in un tempo magico e sospeso; lui può farne la sua dea, coinvolgendosi con tutti i sensi in uno spazio sacro che unisce le anime oltre ai corpi. Quando nella coppia c'è una sana allenza, quando ci si affida e ci si fida, quando si può giocare a interpretare ruoli diversi, si percepisce una forza magica.

Se questo accade, successivamente, anche nel tran tran quotidiano, la relazione avrà nuovo slancio ed energia.

Buona settimana

virginia

ps. Se volete approfondire l'argomento con un testo specifico, vi suggerisco "Nel giardino del desiderio. Il mondo segreto delle fantasie erotiche femminili" edito da Frassinelli e scritto dalla psicologa Wendy Maltz Suzie Boss. 

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