giovedì 19 luglio 2012

Una trappola, due nomi: rimorsi e rimpianti



Preferisci essere attanagliata dai rimorsi o affogare nelle lacrime amare del rimpianto?

Non è una scelta facile... anzi, è la non-scelta per eccellenza, perché sono sentimenti che spesso si provano a posteriori, quando ormai la scelta è stata fatta, non sempre in maniera consapevole.

In entrambi i casi si tratta di fare i conti con l'errore, con la nostra paura di sbagliare o di farlo di nuovo.

Il rimorso è quel senso di pesantezza e colpa che non ti abbandona mai, ti torce lo stomaco e ti fa dire “come ho potuto...” - a suo favore ti dici, prima di compiere il fatto, che preferisci vivere con l'errore che con l'incompiuto, ma dopo, nel farci i conti, è tutta un'altra storia...

Il rimpianto è invece un languore senza fine, un infinito elenco di “se...” che tornano ostinati su un tempo mai stato, impedendo il presente – non te ne accorgi subito, necessita di giorni dilatati, a volte anni, per emergere con tutto il suo peso zavorrante.

Che proviamo l'uno o l'altro, conseguenza comune è il nostro blocco.

Non esiste ricetta preconfezionata che porti soluzioni, non ci sono escamotage per ovviare al problema, né risposte definitive di esperti che possano porre fine al dilemma.

Ci puoi essere tu e la tua vita.

Ci sei tu e le persone coinvolte o non coinvolte in quello che è successo. È questo è già qualcosa, perché può anche essere il caso che le persone non ci siano più.

Ci sei tu, quella parte di te che eri allora e quella che puoi essere oggi.

Perché se sei qui a porti la questione è segno che qualcosa dentro è cambiato. Oppure sta cambiando. Anche se ti senti la stessa.

Il rimorso e il rimpianto non si possono eliminare, perché fanno parte delle nostre esperienze e quando arrivano, possono diventare preziosi alleati per un cambiamento di prospettiva.

Quello che ci blocca è la convinzione che non si può riparare all'errore, ma anche quella che ci fa dire che certe occasioni ormai son perdute e non torneranno più.

È vero. Ma solo se si resta legati a quella occasione laggiù. Quella è vero che non torna.

E, si, è vero che se hai sbagliato non puoi tornare indietro nel tempo, ma all'errore si può sempre riparare in qualche modo, donandogli un nuovo senso nel disegno più ampio della vita.

Da questo momento, ogni volta che ti verrà fatto di cadere nella trappola del rimorso o del rimpianto, chiediti:

Cosa posso fare di diverso oggi, che allora non ho fatto? Quale atto di coraggio è necessario? Posso chiedere scusa a qualcuno?

Come posso ri-allineare, oggi, la mia vita su quella via che credo perduta?

Se non posso recuperare la persona, la situazione...cosa posso far mio di quell'esperienza per non sbagliare più? Cosa mi ha insegnato?

Fai abitare le risposte nei tuoi giorni, nelle tue relazioni.
Ricorda che qualsiasi crisi nasconde una nuova opportunità.

Questi sono i primi passi per uscire dalla trappola e riappropriarti del timone della tua vita.
virginia

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