lunedì 6 gennaio 2014

Fata o strega?

Gabriel Pacheco via Pinterest 


Oggi si festeggia l'Epifania e immagino che anche a voi siano giunte sui cellulari, filastrocche o immagini che riecheggiano la parentela fra le donne e la befana.
Sia io che Evi abbiamo già parlato in precedenza – qui e qui – della parte un po' magica che c'è in ognuna, perché il mondo del femminile legato alle tradizioni popolari e al mistero, ci affascina da sempre.
Oggi però voglio parlare dei due aspetti in cui si declina la “magia” delle donne: la subpersonalità della fata e quella della strega.
(per approfondire il concetto di subpersonalità vedi qui)
Nell'immaginario collettivo entrambe queste figure archetipiche hanno dei poteri magici, ma ciò che le contraddistingue è la bontà o meno dei sentimenti e l'uso di queste magie a fini malefici o benefici.
Nel nostro progetto Wonder Woman uno dei workshop è centrato proprio sul fare conoscenza con ciascuna di queste parti che ci abita.
Si, proprio così.
Ogni donna ha delle qualità, delle risorse che rappresentano i propri poteri magici nel quotidiano, ma non sempre ne è consapevole.
Inoltre, anche se non a tutte farà piacere, ospitiamo nelle nostre modalità di azione nel mondo, sia comportamenti e sentimenti da fatina buona, che agiti ed emozioni da strega cattiva.
Conoscere questi aspetti può permettere di affrontare meglio alcune situazioni in cui ci si sente impotenti, senza possibilità di fuga, aprire soluzioni inaspettate che provengono proprio da quelle facoltà intuitive che sono proprie di entrambi gli aspetti.
La parte fata di solito è sempre la benvenuta, ma accettare la fata e rinnegare la strega, amputa capacità e preziose intuizioni, rende monche, crea una parziale consapevolezza di sé.

"Slow Erase" by Sarah Jarrett via Pinterest

Quali sono a tuo avviso le caratteristiche di una strega?
Rispondi immediatamente, senza troppo riflettere, identificando gli aggettivi che ti vengono in mente. 

Aneleh via Pinterest 

Ingrid via Pinterest 

Di solito si tratta di aspetti negati, che dopo tanto restare nell'ombra, impossibilitati ad agire, diventano dei mostriciattoli, perché nell'immaginario vengono esasperati (es. cattiva, aggressiva, vendicativa, crudele ecc...) in scenari terribili.
Presi uno per uno e attribuita loro una storia, un significato, perdono quella connotazione di eccesso e possono essere integrati.
es. se sei una donna che vive male la sua aggressività e tende a reprimerla, dare voce alla parte strega ti potrà spaventare perché in lei puoi aver ipotecato tutta la carica di rabbia che non ti concedi nella vita quotidiana.
Una volta che si diventa consapevoli di ciò che ci appartiene, può essere possibile permettere a quegli aspetti di esistere fuori dal conflitto, in maniera costruttiva.
Puoi immaginare come interpretare e rendere fruibili questi aggettivi della strega nella tua vita?
Potrebbe essere una nuova scoperta di te, una "epifania" (ovvero una "manifestazione") della tua personalità, più ricca e armoniosa.

"Le fate ignoranti sono quelle che incontriamo e non riconosciamo ma che ci cambiano la vita.
Non sono quelle delle fiabe, perché loro qualche bugia la dicono.
Sono ignoranti, esplicite, anche pesanti a volte, ma non mentono sui sentimenti.
Le fate ignoranti sono tutti quelli che vivono allo scoperto, che vivono i propri sentimenti e non hanno paura di manifestarli.
Sono le persone che parlano senza peli sulla lingua, che vivono le proprie contraddizioni e che ignorano le strategie.
Spesso passano per "ignoranti", perché sembrano cafone e invadenti per la loro mancanza di buone maniere,ma sono anche molto spesso delle "fate" perché capaci di compiere il "miracolo" di travolgerci, costringendoci a dare una svolta alla nostra vita."
(F.Ozpetek)
Buona settimana
virginia 


"La strega" Vasco Rossi 

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