Quando qualcuno ti dice "sei cambiato"
vuole dire semplicemente
che hai finito di vivere la tua vita
assecondando la sua.
Arriva
un momento, quel momento che attendi da sempre, in cui qualcosa fa
“clic” e tutto cambia.
A
volte succede spontaneamente, più spesso durante un lavoro su di sé,
che porta i nodi al pettine ma permette anche di scioglierli, altre
volte accade come reazione a eventi che in maniera improvvisa esigono
nuove risposte.
Quando
avviene il “clic”, certi nostri comportamenti subiscono repentine
mutazioni.
In
tutti questi casi, potete immaginare la risposta degli altri? Chi è
abituato a conoscerci in una modalità che possiamo definire "standard", pensa che noi siamo
fatte così, nel bene e nel male, non contemplando che ci possano
essere delle parti rifiutate o rimosse, difficili o impossibili da
esercitare (proprio perché ci siamo dette o ci hanno sempre detto
che quello è il modo migliore...).
Quando
le nuove parti sono positive e facilitano la relazione, anche gli
altri partecipano con gioia dell'avvenuta trasformazione,
sottolineandone le situazioni migliorate, godendo dei benefici e
ringraziando.
Ma
quando sono oppositive e rompono uno status
quo
che era utile sotto diversi punti di vista, ecco che l'ambiente
relazionale e familiare può cospirare contro tutto e tutti i
colpevoli di questa “ribellione”, finendo per accusare la persona in cambiamento di non essere più quella di una volta - sottintendendo di preferire quella del passato.
Ma non sanno che una volta che il cambiamento è in atto, non si può più tornare indietro...
E' meglio essere odiato
per quello che sei
che essere amato
per quello che non sei
(A. Gide)
Buon weekend
virginia
(fonte immagini - Pinterest)
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