Un errore può essere il tuo maestro,
non il tuo aggressore.
Un errore è una lezione,
non una perdita.
Si tratta di una necessaria e temporanea deviazione,
non di un vicolo cieco.
Come abbiamo visto lunedì (qui) i nostri errori, soprattutto quelli che facciamo inconsapevolmente da sempre, possono diventare elementi preziosi per la nostra libertà, ma ad alcune condizioni:
1) che usciamo dall'automatismo del "copia incolla" - ovvero riusciamo finalmente a vedere chi, che cosa e come ci induce a comportarsi sempre alla stessa maniera.
2) che ci accorgiamo quale aspetto nocivo e boicottante andiamo a nutrire col nostro agire (dictat familiari? stereotipi sociali?) perché anche se non ce ne rendiamo conto, gli schemi più disfunzionali nascono e crescono con noi e in noi.
3) che cominciamo a muovere i primi passi con le nostre gambe e a pensare con la nostra testa, liberandosi da condizionamenti imposti e strade precostituite da altri al nostro posto
4) che non perdiamo di vista anche l'aspetto umoristico che può servire a sdrammatizzare e vedersi con uno sguardo più leggero
(Non faccio mai lo stesso errore due volte.
Lo faccio cinque o sei volte,
giusto per essere sicuro/a.)
5) che siamo pronti a guardarci dentro e scoprire nuove potenzialità nascoste da copioni che nel tempo diventano catene.
buon week end
virginia
(fonte immagini: Pinterest)
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