mercoledì 15 giugno 2011

Un'oasi di benessere (anche al lavoro!)

J. W. Waterhouse
I'm half-sick of shadows, said the Lady of Shalott (1916)

E' giugno inoltrato e anche se il caldo vero fa ancora un po' fatica a raggiungere le nostre terre, la voglia di vacanze e di svago non tarda ad arrivare fra i nostri desideri.
Spesso il week end non basta a saziare la nostra voglia di sole e di divertimento, così dopo due giorni di svago, ci ritroviamo afflitte dalla “sindrome del lunedì mattina”, quando le palpebre si ribellano alla sveglia che fastidiosa ci incita al risveglio, il corpo sembra un peso troppo grande da sollevare dal letto e la motivazione ad iniziare la giornata non ne vuol sapere di nascere col sole.
In inverno, con il freddo, il buio, sembra molto più normale vivere quotidianamente la dimensione lavorativa, pur con tutti i pro e contro che la accompagnano, mentre in estate, il tempo passato dentro un ufficio, un negozio, uno studio, sembra tutto tempo rubato alla gioia di vivere...
Se poi a tutto questo aggiungiamo la conoscenza dei “sintomi” del cosiddetto stress da lavoro correlato, la nostra permanenza sul luogo di lavoro sembra addirittura insopportabile!
In molti giornali ultimamente si fa un gran parlare di obblighi e doveri del datore di lavoro di riuscire a prevenire e a salvaguardare il benessere dei lavoratori, ma quello di cui mi preme parlarvi oggi sono alcune strategie da attuare personalmente per far sì di non vivere il lavoro come una prigione “a tempo”.
Innanzitutto occorre tener conto che vi sono sempre fattori oggettivi e soggettivi che ci fanno percepire un evento o situazione come stressante, e che questi diversi fattori possono dar luogo a piccolissimi o enormi disagi, in base al particolare momento di vita che stiamo passando.
Ricordiamo che ognuna di noi è diversa, quindi è difficile dare regole generalizzate che risolvano qualsiasi cosa: possiamo però mettere in atto piccole strategie di benessere, per vivere meglio la nostra giornata.
Cominciamo da un aspetto che potrebbe sembrare scontato ma non lo è: l'ambiente.
Quanto vi sentite in sintonia con il luogo fisico nel quale passate la maggior parte della vostra giornata? Quanto siete a vostro agio e ne vivete a pieno le possibilità di utilizzo?
Quanto più riuscite a rispecchiarvi in quello spazio e quanto migliore potrà essere il vostro vissuto di permanenza.
È vero, non tutte hanno la fortuna di poter lavorare in un luogo fatto “su misura” da loro e per loro, quindi come possiamo ovviare?
È possibile personalizzarne una parte, (penso a chi lavora a una scrivania) oppure anche portare un po' di voi all'interno del vostro armadietto personale (mi viene sempre in mente l'anta carica di immagini e colori degli armadietti degli studenti dei telefilm americani). Cercate di circondarvi quanto più potete di immagini e simboli che vi mettano allegria e buon umore, di modo che possano essere delle ancore di salvezza cui aggrapparsi nei momenti critici o in tutti i momenti in cui volete pensare ad altro... possono essere foto di persone a cui volete bene, ritagli di giornale, cartoline, piccoli ricordi di un viaggio bellissimo...
Se il vostro è un lavoro di concetto, di applicazione mentale, privilegiate le immagini che evochino il movimento corporeo, la libertà, il dinamismo, un toccasana mentale per la vita sedentaria.
Se invece fate un lavoro in cui è il corpo il protagonista, con sforzi concreti e uso continuo, usate immagini che evochino il relax, il riposo, la calma, così, grazie all'evocazione di emozioni corrispondenti anche il vostro organismo ne trarrà benefici.
Guardatele quando avete bisogno di staccare la spina per un attimo, per riprendere energie e ricaricarvi: ricordate sempre che, soprattutto in lavori di concentrazione, occorre fare anche delle piccole pause ma indispensabili perché la mente possa continuare a lavorare nel benessere e nella produttività.
Un altro aspetto da non sottovalutare è l'organizzazione: quanto più siete organizzate quanto meno tempo sprecherete per coordinare le vostre diverse mansioni.
Cercate di farvi un elenco delle cose da fare, sottolineando quelle urgenti da quelle meno – anche se un'amica tempo fa, mi faceva notare che oggi, negli uffici, è tutto urgente o urgentissimo ;-) - e rispettate le priorità assegnate, senza iniziare mille cose insieme, per paura di non farcela.
Decidete ciò che è improrogabile da ciò che non lo è, accettando la possibilità di poter rimandare al giorno dopo qualcosa.
Se proprio non potete... chiedete aiuto o delegate: molto del nostro stress è dovuto al troppo carico che pesa tutto sulle nostre spalle, spesso semplicemente perché non contempliamo di poterlo dividere.
Infine, provate a cercare nel vostro mansionario quotidiano almeno un aspetto di novità giornaliero (o almeno settimanale): la cosa che spesso rende insopportabile un lavoro è la routine, il grigiore di giornate tutte uguali.
Impegnandovi a trovare un qualsiasi aspetto nuovo o bello (può essere anche il sorriso di un collega, una mail di un cliente nuovo, l'aver imparato una cosa diversa...) potete dare un significato unico a ogni momento, oltre ad allontanare lo stress.
Nel tempo libero dedicatevi poi a hobby e passioni che vi diano gioia, perché il benessere sul lavoro è strettamente legato al benessere della vostra vita in generale.
Se potete, imparate anche semplici tecniche di rilassamento (per uno spunto di partenza puoi leggere qui) da usare nei momenti in cui proprio avete bisogno di una pausa, o avete necessità di calmare emozioni troppo forti.
Vi aspetto nei prossimi giorni per la seconda puntata, con nuove strategie incentrate sui rapporti con colleghi e superiori.

virginia
ps. come avrete notato, ultimamente anche io ho accettato la possibilità di non scrivere un post al giorno, ho moltissimi impegni, quindi per non soccombere allo stress, cerco di scrivere quando mi è possibile ;-). Voi però continuate a seguirci!! 

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