Bon bon n.2 – Meditare facendo la spesa!
Il sabato mattina vado a fare la spesa. Quando abitavo in città mi piaceva andare al mercatino rionale, pieno di frutta, verdura e cianfrusaglie: vivere il quartiere, prendere le cose con calma, osservare le persone, gli oggetti, camminare.
Vi invito oggi a fare altrettanto.
Domattina decidete di dedicare più tempo per gli acquisti alimentari, cercando di utilizzare tutti e cinque i vostri sensi, per vivere con più consapevolezza anche una attività che di solito viene svolta in fretta o per automatismi.
Se avete la possibilità, recatevi a piedi presso le più vicine bancarelle, stare all'aria aperta è sempre meglio che rifugiarsi in un asettico supermercato.
Se invece la scelta è obbligata, e magari vi recherete nell'abituale luogo d'acquisti, vi suggerisco in primo luogo un esercizio simpatico che serve per allenare la memoria: nello scrivere la lista della spesa, cercate di mettere in ordine i prodotti, in base a come li trovate nelle diverse file di scaffali!
Nel caso in cui, optiate per un posto che non conoscete, la vostra mente si allenerà comunque perché impegnata a costruire nuove mappe mentali per trovare gli oggetti (ogni nuovo stimolo crea milioni di connessioni sinaptiche!)
Usate la vista: fate attenzione all'aspetto della frutta e verdura che andate a scegliere, il colore, la superficie, la forma. Provate a leggere con attenzione qualche etichetta sulle scatole, gli ingredienti, i valori nutritivi. Soffermatevi sulle quantità e le varietà dello stesso prodotto, senza prendere velocemente dallo scaffale quello che usate. Scegliete con cura la carne, il pesce, i formaggi.
Usate il tatto: percepite con le dita la consistenza dei diversi prodotti (si, lo so, i guantini di plastica del reparto frutta non aiutano), e anche il peso delle confezioni.
Usate il gusto: o meglio, provate a immaginare il gusto che i vari ingredienti hanno, e il sapore finale di un piatto elaborato che volete preparare con essi. A volte, disobbedisco alla mia parte perfettina e mi concedo di smangiucchiare qualcosa dalle confezioni acquistate, mentre continuo a girare.
Usare l'olfatto è altrettanto complicato: a meno che non sia tempo di meloni (chissà perché per i meloni è concesso sniffare e per il resto ti guardano tutti male!) se ce la fate provate a cogliere i profumi, più facile nel mercatino dove il pollo arrosto si fonde con le spezie, le olive, i formaggi...
Ascoltate: divertitevi a cogliere i frammenti di dialoghi delle persone che incrociate, il pianto dei bambini, il macellaio che decanta le offerte del giorno, la voce elettronica che reclama la commessa alla cassa, la radio in sottofondo.
Di alcuni prodotti, (soprattutto quelli meno sani che inducono in tentazione) chiedetevi quali bisogni vanno ad appagare, piuttosto che infilarli furtivamente nel carrello (ops..ci è caduto..ormai..!)
Provate a immaginare nuove ricette o nuovi usi di ingredienti abituali.
Sorridete al commesso che vi pesa la frutta, all'anziano che vi cede il passo col carrello, al bambino che fa capolino dietro gli scatoloni, alla cassiera che vi fa il conto.
Sentite l'effetto che tutto questo ha su di voi.
Può sembrare strano, ma anche tutto ciò è una forma di meditazione, se la intendiamo nella sua accezione di fare qualcosa, qualsiasi cosa, con consapevolezza e attenzione.
Il monaco vietnamita Tich Nhat Hanh suggeriva la “giornata della presenza mentale” come buona pratica di avviamento alla meditazione; noi cominciamo con un paio d'ore, ma vedrete che poi gli effetti tenderanno a perpetuarsi alle altre occasioni e perdureranno per molto tempo.
Buona spesa, mie care!
virginia
1 commento:
sei una grande! ...................... O come farò a saperlo?
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